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Manovra, il cardinale Zuppi: “Bene Giorgetti sulle famiglie”. E nell’opposizione solo Avs si arrocca

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Nuovo vertice del centrodestra sulla manovra e sulle relative scadenze europee, dopo quello di lunedì. Nel corso della riunione, secondo emerso, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha presentato ai leader della coalizione le linee guida del Piano strutturale di Bilancio, che è stato introdotto da Bruxelles con le nuove regole sul Patto di Stabilità, deve essere presentato alla Commissione entro il 20 settembre e sul quale il Consiglio dei ministri si esprimerà il 17 settembre. Intanto, nel dibattito politico e sociale del Paese tiene banco la detassazione per le famiglie con figli – e quelle numerose in particolare – sulla quale il ministro sarebbe intenzionato a spingere l’acceleratore. “Se il ministro Giorgetti va avanti, benissimo. È una sicurezza in più”, è stato il commento del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. Timide aperture, o per lo meno non chiusure pregiudiziali, sembrano arrivare anche da settori dell’opposizione.

Zuppi: “Misura giusta, benissimo se Giorgetti va avanti”

“Credo sia giusta, una misura che incoraggia a non aver paura di avere a casa tanti figli. Se c’è un’attenzione al riguardo, questa va nella direzione che auspichiamo”, ha detto Zuppi, a margine di un seminario, commentando la proposta di Giorgetti – anticipata l’altro giorno dal Foglio e non smentita – di detassare le famiglie con più di due figli a prescindere dal reddito.

Don Pagniello (Caritas): “Effetti positivi a livello economico e sociale”

Oltre a Zuppi, sulla proposta Giorgetti è intervenuta un’altra voce importante del mondo cattolico: “Una razionalizzazione delle detrazioni a vantaggio delle famiglie e interventi diretti per favorirle non può che avere effetti positivi a livello economico e sociale. Le famiglie con figli vanno sostenute nelle loro esigenze di vita quotidiana”, ha detto il direttore della Caritas, don Marco Pagniello, per il quale è comunque “importante non creare contrapposizioni tra famiglie con figli e famiglie senza figli”.

L’applauso delle associazioni delle famiglie

Favore per la proposta è stato espresso dal Forum delle famiglie, il cui presidente Adriano Bordigon ha spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos di vedere come “necessario e improrogabile” il fatto “che questo governo possa agire in modo sostanzioso a favore della natalità lo vediamo come necessario e improrogabile”, e dall’Associazione delle famiglie numerose, che con il presidente Alfredo Caltabiano ha parlato di “proposta che va nella direzione da noi sempre auspicata”. Dunque, pur nell’attesa di vedere poi il dettaglio delle proposte, la misura piace, anche nell’ottica della lotta alla denatalità.

Il sostegno alle famiglie come risposta alla denatalità

Bordignon ha sottolineato che “gli investimenti sulla natalità sono necessari per capire che non si tratta di politiche di lotta alla povertà, ma riguardano la politica strutturale per mantenere competitività, produttività, la tenuta del sistema sanitario e pensionistico. Non bastano misure spot confermate solo per un anno. Il prossimo ventennio dovrà essere meno gramo per chi decide di avere figli”.  “Mi auguro – ha aggiunto inoltre Caltabiano – che si usi buonsenso e che sulla natalità ci sia un impegno bipartisan”.

All’opposizione non resta che rifugiarsi nel benaltrismo

La proposta di Giorgetti anima anche il dibattito politico, registrando delle timide aperture da parte dell’opposizione. Certo, restano i distinguo, le precisazioni sull’assegno unico, i tic benaltristi, ma le preclusioni totali sono poche. Il vicepresidente del M5s e coordinatore del Comitato economico dei pentastellati, Mario Turco, ha detto che, sebbene non sia la soluzione, “aumentare gli sgravi per chi ha tanti figli può tranquillamente trovare condivisione”. La senatrice Iv Raffaella Paita, ha lamentato che gli sgravi non sono sufficienti e ha accusato il governo di fare “propaganda”, ma ha anche detto che “noi saremo sempre dalla parte dell’alleggerimento della pressione fiscale sulle famiglie”. Nel Pd la senatrice Valeria Valente ha scelto di spostare l’asse sull’occupazione femminile e i servizi e ha bocciato la misura, ma c’è stato anche il vicecapogruppo alla Camera Paolo Ciani che ha affermato che “le misure volte al sostegno della famiglia, della natalità e delle famiglie numerose hanno sempre da parte mia interesse ed appoggio”.

La miopia di Avs che ne fa solo una questione di reddito

Insomma, il dibattito è aperto a tutti i livelli e, nella politica, almeno allo stato attuale è meno polarizzato del solito. Finora, infatti, l’unica vera chiusura è arrivata da Avs. “Chi ha tanto paghi tanto, chi ha poco paghi poco. Chi ha nulla paghi nulla. Mettono in mezzo i bambini per cancellare mediaticamente il taglio dell’assegno unico”, ha detto il vicepresidente di Avs alla Camera e componente della Commissione Bilancio Marco Grimaldi.

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