La Russa smaschera la doppia morale della sinistra: “Se facciamo l’elenco dei parenti…”.
“Sulle parentele, un giorno qualcuno farà l’elenco di tutti i parenti che lecitamente fanno politica insieme al marito, insieme alla moglie, insieme al fratello, al cugino e vedrete che ce n’è più. In Parlamento e nelle istituzioni e anche in Rai ce n’è molti di più di quelli che ci sono nel centrodestra”. Ospite da Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio su Rete 4, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ricordato alla sinistra, e a Elly Schlein in particolare, perché la campagna contro le presunte nomine familistiche del centrodestra non solo è pretestuosa, ma ha tutti i connotati per diventare un boomerang. “La cosa importante non è fare le gare, la cosa importante è non avere la doppia morale: i miei devono essere protetti, gli altri devono essere accusati”, ha ricordato La Russa, richiamando alla memoria, oltre la questione dei parenti, anche i casi Soumahoro e cane della Cirinnà, sui quali non si è riscontrato il rigore che la sinistra riserva ad altri casi.
La Russa alla sinistra: “Se qualcuno si mette a fare l’elenco di tutti i parenti…”
“Non sono mai intervenuto nel dibattito tutta l’estate, perché ai miei tempi soprattutto i leader non intervenivano proprio. Per tutto il mese di agosto non c’era un leader che intervenisse nel dibattito. Quindi non mi sono preoccupato, i gossip estivi devono riempire le notizie che mancano e quindi quest’estate anzi sono stati in abbondanza”, ha proseguito il presidente del Senato, spiegando di non voler commentare la vicenda Sangiuliano, perché “per me è un fatto molto doloroso, perché io sono molto amico di Sangiuliano e lo considero uno dei ministri che ha svolto benissimo il proprio lavoro di ministro”. “La vicenda personale mi ha addolorato e se lei mi consente – ha detto La Russa a Del Debbio – non la voglio commentare perché prima di tutto la considero un fatto doloroso e privato”.
Il nuovo ruolo dell’Italia sullo scacchiere internazionale
Spazio invece ai temi: risultati del governo, assegno unico, sicurezza, carceri. “La considerazione all’estero dell’Italia, chiedo a voi, è aumentata con la Meloni o è diminuita? Nel mondo, in America, in Europa è aumentata o è diminuita? Secondo come la vedo io, è aumentata moltissimo. Vuol dire che la Meloni ci ha rappresentato in maniera ottima”, ha detto La Russa, facendo un bilancio di ampio respiro dell’azione del governo. “L’Italia per la prima volta è la quarta potenza, ha superato il Giappone ed è dietro soltanto agli Stati Uniti, alla Cina e alla Germania. E l’Italia – ha ricordato il presidente del Senato – non è il Paese più grande, ma come export siamo il quarto Paese del mondo. Io credo che i risultati siano buoni, poi se mi dite c’è ancora molto da fare sulla qualità della vita, sui diritti, sul carovita, c’è tantissimo da fare. Ma se penso a com’era l’Italia quando è arrivato il governo di centrodestra, ora dico che è un bel tratto di strada”.
La vicenda dell’assegno unico (spiegata bene)
Sull’assegno unico, rispetto al quale l’Europa contesta i paletti nell’assegnazione agli immigrati, La Russa ha ricordato che “possono averlo gli immigrati che risiedono da almeno due anni in Italia e che hanno figli residenti in Italia. Quelli che non lo possono avere sono quelli appena arrivati e che hanno i figli in Africa o in altre parti del mondo”. “Non si capisce perché dovremmo dare un assegno a favore di ragazzi che non abitano qua o a chi magari sta qui sei mesi e poi va via”, ha commentato il presidente del Senato, chiarendo che “sarebbe bello poterlo dare anche a loro, sarebbe un atto di generosità”, ma “il tetto che si è potuto destinare è di 20 miliardi”. “Se noi lo parcellizziamo troppo, è come una torta: è chiaro che poi dai una briciola a testa. Ecco perché – ha aggiunto – speriamo che l’Europa capisca”.
L’idea di Salis di abolire le carceri? “Proprio strampalata. Spero non si offenda”
Capitolo carceri e sicurezza. Rispondendo a una domanda di Del Debbio sull’idea di Ilaria Salis secondo cui le carceri andrebbero abolita, La Russa ha spiegato che “credo che chiudere il carcere sia proprio una di quelle idee strampalate. Spero che non si offenda la Salis, per riportare un po’ sull’ironia”. Infine, un passaggio sulla sicurezza nelle città, ricordando che “quando io ero ministro della Difesa il tema attorno alla stazione di Milano era ancora più drammatico e quello mi spinse a fare la missione ‘Strade sicure'”. “Poi la sinistra ha eliminato il pattugliamento a piedi e credo che noi non l’abbiamo ancora, pur avendo aumentato il governo di centrodestra il numero dei militari per questa missione. Io credo – ha concluso La Russa – che occorra ripristinare anche il pattugliamento a piedi perché vedere dei militari, dei carabinieri, dei poliziotti che camminano alla stazione Centrale non può mai eliminare gli atti di criminalità ma li può ridurre moltissimo”.
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