Olimpiadi Scacchi 2024: Italia, 2° turno tra brividi e sorriso. Open e femminile battono Kosovo e Paraguay
Si è chiusa la seconda giornata alle Olimpiadi Scacchistiche 2024 in corso di svolgimento a Budapest. La 45a edizione procede con i secondi turni, e anche in questo caso di situazioni sorprendenti in assoluto se ne vedono ben poche, se è vero che la maggioranza delle sfide finisce a favore delle squadre favorite sia nell’Open che nel femminile. Certo, si vedono anche delle cose extralusso sulla scacchiera (basta vedere lo spettacolare sacrificio di Cavallo di Fabiano Caruana contro Tin Jingyao in USA-Singapore 4-0), ma in linea generale la prospettiva è quella della sicurezza là dove ci sono i più quotati.
Così, in chiave Open, si vedono vari 4-0 o 3,5-0,5 di USA su Singapore, Ungheria su Perù, India su Islanda, Cina su Cile, Uzbekistan su Egitto e via dicendo. Semmai, qualche risultato abbastanza a sorpresa c’è sulle singole scacchiere: Ding Liren, il Campione del Mondo in carica, fermato sulla patta da Cristobal Henriquez Villagra, ma anche Anish Giri costretto a dividere il mezzo punto con Daniel Dardha (che, comunque, è giocatore assolutamente da non sottovalutare) in un Paesi Bassi-Belgio che finisce 2,5-1,5. La Norvegia ancora non schiera Magnus Carlsen e si fa fermare sul 2-2 dal Canada. Notevoli anche i pari di Irlanda con Israele e della Mongolia con la Cechia.
In campo femminile, invece, il discorso è praticamente identico, anche se in questo caso un (bel) po’ di rischio va in capo all’Ucraina, che vince 2,5-1,5 sulla Lituania, come anche alla Serbia, che ce la fa con identico punteggio con la Scozia. E anche il Kazakistan di Bibisara Assaubayeva (che, paradossalmente, porta il mezzo punto vincente pur essendo esso stesso a sorpresa con Anastasia Keinanen, che le rende quasi 300 in punti ELO) deve faticare con la Finlandia. Per il resto, facili punteggi per India su Cechia, Ungheria su Ecuador, Georgia su Montenegro, Polonia su Brasile, Cina su Colombia.
Il capitolo Italia vede due vittorie con qualche brivido. Iniziamo dall’Open, con un 2,5-1,5 nei confronti del Kosovo che a un certo punto non è nemmeno scontato. Questo a causa della sconfitta di Francesco Sonis, che con il Nero non vede una combinazione di notevole spettacolarità di Endrit Uruci, che ha poco più di 200 ELO meno di lui. Ritrovatosi in posizione passiva, con due pedoni in meno e il Cavallo del Bianco libero di disporre dell’Alfiere avversario pressoché immobile, Sonis abbandona dopo 44 mosse. Ci pensano gli altri a rimettere in piedi la situazione: Sabino Brunello riesce a gestire un’enorme ristrettezza di tempo e sfrutta un errore grave alla 30a di Muhamet Asllani per arrivare alla 40a senza rischi e forzare l’abbandono alla 42a, mentre Daniele Vocaturo patta dopo 30 mosse con Nderim Saraci. A quel punto tocca a Luca Moroni mandare in porto un confronto in cui deve gestire una posizione che gli porta due decisivi pedoni di vantaggio: ci riesce, e dopo 79 mosse Murtez Ondozi deve cedere il punto intero.
Per quanto riguarda la femminile, invece, arriva anche qui un 2,5-1,5 sul Paraguay. Condiziona e non poco la sconfitta della numero 1 azzurra, Marina Brunello, evidentemente in giornata no e non in grado di sfruttare chance che le eviterebbero di finire sotto una travolgente avanzata pedonale del Bianco, rappresentato da Jennifer Perez Rodriguez. Le cose rischierebbero di mettersi addirittura malissimo in quarta scacchiera, con Elena Sedina che vede l’orologio andare pericolosamente vicino allo zero (stante l’incremento di 30″ a mossa), si trova in posizione passiva e viene poi salvata quasi in un attimo dal fatto che Paula Acosta non vede un matto in quattro. Stante l’autoimprigionamento di Donna e Torre con il Bianco da parte di Helen Caceres contro Tea Gueci per il 2-1 Italia (la palermitana non vede un matto in tre, ma finché non c’è il problema del risultato tutto è bene quel che finisce bene), rimane una partita. Quella in cui Olga Zimina recupera una posizione passiva con Olga Vargas e chiude con una patta dopo 98 mosse (Torre e Pedone contro Torre, ma in una tipica posizione che salvo mancanza di base teorica pregressa della parte avversa non si può vincere).
A livello di classifica, in base anche ai vari criteri di spareggio, l’Italia è attualmente al 18° posto nell’Open insieme a Paesi Bassi, Serbia, Romania e Austria. La femminile, invece, è al 29° con Canada, Slovenia e Slovacchia. Gli azzurri, nella terza giornata, sfideranno proprio il team olandese, la cui guida è Anish Giri. Si parla di un giocatore che, pur avendo da un po’ lasciato la top ten mondiale, rimane sempre estremamente quotato, oltre a essere popolarissimo per la sua ironia mai banale su Twitter/X, dove ha un seguito di oltre 300.000 persone. Ed è anche un mezzo derby, perché è originario di quel Paese il capitano azzurro, Loek van Wely. Detta in termini semplici, che Giri sia schierato o meno, l’Italia parte comunque sfavorita (ma non battuta, che è diverso). La femminile, invece, dovrà vedersela con la Cina. Una Cina che fa un pochino meno spavento, visto che mancano tutte le prime 4 del ranking mondiale, ma nella quale il rating ELO della quarta (perché sono solo quattro le presenti), Ni Shiqun, è uguale a quello della prima azzurra, Marina Brunello: 2348. Questo basta a far capire i rapporti di forza.
Capitolo finale sul problema visti che ancora è in essere: oggi non sono andate alla scacchiera ben 15 rappresentative nella sezione Open e 17 nella femminile. Domani il conto scenderà a 13 e 14, ma rimane la grossa criticità dell’essersi infilati in una simile criticità nell’evento che, assieme al match per il Campionato del Mondo, rappresenta il vertice degli scacchi.