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Zls Venezia e Rovigo, obiettivo triennio. La Regione: «Venite a investire qui»

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«Venite a investire a Porto Marghera e in Polesine, perché non ci sono altri territori con queste possibilità e con queste infrastrutture».

Roberto Marcato lo dice raggiante, alla fine di un percorso durato cinque anni, il tempo servito per ottenere la Zls Porto di Venezia-Rodigino, che sta per zona logistica semplificata: il pacchetto comprende agevolazioni economiche e burocratiche per attrarre investitori. Sono 80 milioni di euro di credito d’imposta, tanto per cominciare.

Un progetto ambizioso che mira a portare in dieci anni oltre 177 mila posti lavoro, con un aumento dell’export del 40% e un incremento di 2,4 miliardi di investimenti.

«Adesso dobbiamo mettere in moto il gigante, raccontare al mondo che c’è questa opportunità straordinaria. L’invito è rivolto dunque agli imprenditori: investire in questi territori è assolutamente conveniente», evidenzia Marcato, a margine del tavolo che ha coinvolto sindaci del territorio e categorie.

Il Governo ha finanziato per un anno soltanto ma l’obiettivo dichiarato è quello di ottenere una proroga almeno triennale. La Regione Veneto ci crede.

Come funziona

Per accedere alle agevolazioni della Zls si parte da una comunicazione all’Agenzia delle Entrate (dal 12 dicembre 2024 al 30 gennaio 2025).

Sono ammessi progetti da 200 mila euro fino a un massimo di 100 milioni, per avere così agevolazioni in investimenti materiali o immateriali, da realizzare entro 24 mesi dalla data di concessione del prestito, a fronte della stipula di un “accordo di insediamento”.

Le facilitazioni saranno concesse attraverso finanziamenti agevolati ma ad una condizione: gli investimenti dovranno obbligatoriamente generare nuova occupazione entro due anni dalla data di concessione del prestito. Il piano è rivolto a investitori italiani ma anche esteri.

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Il Comitato di indirizzo

È stato definito anche quello che sarà il Comitato di indirizzo. Ne fanno parte: il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, Fulvio Lino Di Blasio per l’Autorità di sistema portuale - Porti di Venezia e Chioggia, Michele Palma per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’ex prefetto Vittorio Zappalorto per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paolo Dalla Vecchia per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il presidente della Provincia di Rovigo Enrico Ferrarese, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, la sindaca di Rovigo Valeria Cittadin e il collega di Chioggia Mauro Armelao, più altri amministratori del Polesine.

Autorizzazione unica

Oltre ai vantaggi finanziari le aziende potranno anche richiedere semplificazioni amministrative che accorciano notevolmente i termini per le autorizzazioni.

Inoltre è prevista l’introduzione dell’autorizzazione unica, nella quale confluiscono tutti gli atti di autorizzazione, assenso e nulla osta previsti dalla legislazione, in relazione a un’opera da eseguire, a un progetto da approvare o a un’attività da intraprendere.

«Vale anche per i permessi di costruire e per le varianti urbanistiche», sottolinea Adanella Peron, responsabile della Direzione Industria Artigianato Commercio e Servizi della Regione Veneto.

«Proprio in questi giorni è arrivata la prima richiesta di riduzione di un terzo dei termini procedimentali, da parte di un’azienda che vuole fare un investimento a Porto Marghera».

Il monito della Cisl

Ma c’è anche chi, come la Cisl del Veneto, guarda oltre e auspica soluzioni che non riguardino soltanto le imprese.

«Una prima azione da attivare subito riguarda la leva fiscale per rendere più vantaggiose le locazioni per imprese e lavoratori», dice il segretario generale Massimiliano Paglini.

«Una seconda interessa la ristrutturazione di immobili anche pubblici, mediante partnership pubblico private al fine di fornire alloggi ad uso abitativo per i lavoratori. Infine, un terzo filone riguarda la ristrutturazione e il cambio di destinazione d’uso dei capannoni inutilizzati vincolandoli all’uso di foresteria, anche nella logica della riqualificazione delle aree urbane».

La Cisl, con le sue articolazioni di Padova, Rovigo e Venezia, chiede che questi temi vengano messi al centro del confronto sullo sviluppo produttivo, in modo da evitare gli squilibri che già il territorio della provincia di Rovigo ha riscontrato con l’insediamento di un gigante della logistica come Amazon.