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Contrasto alle epidemie del futuro: il San Matteo avamposto in Lombardia

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PAVIA. Il Covid è una minaccia passata ma altre arriveranno dai virus del futuro, e Pavia sarà avamposto per la lotta alle epidemie di domani. Il San Matteo è al lavoro per fondare il nuovo Centro regionale per le malattie infettive (CeReMI), nuovo riferimento lombardo e internazionale contro i patogeni emergenti o che si stanno riaffacciando. Una minaccia alla salute pubblica accelerata dalla globalizzazione, dalla distruzione degli ecosistemi e dai cambiamenti climatici. Il centro sarà un dipartimento interaziendale gestito in tandem con l’ospedale Sacco di Milano e sembra che alla guida ci saranno il virologo Fausto Baldanti del policlinico e l’infettivologo Andrea Gori del Sacco.

L’obiettivo è fare tesoro della lezione del Covid per farsi trovare pronti quando arriverà il prossimo virus Big one, che scatenerà una nuova pandemia come “profetizzato” nel libro Spillover del divulgatore americano David Quammen, divenuto celebre ai tempi dell’emergenza coronavirus. «L’attualità ci sta dicendo che dobbiamo farci trovare preparati. La Lombardia è la Regione italiana più popolosa e la più interconnessa, non stupisce che molti patogeni emersi negli anni scorsi siano stati intercettati qui prima che altrove. Dobbiamo essere preparati» ha detto Fausto Baldanti, direttore della Microbiologia e Virologia del San Matteo.

Il centro

Il centro sostituirà l’Agenzia per la prevenzione e controllo delle malattie infettive, voluta da Letizia Moratti e abrogata da Regione a metà luglio, con un emendamento all’assestamento del bilancio. Allo stesso tempo, è stata decisa l’istituzione del nuovo dipartimento interaziendale contro le malattie infettive.

I vertici del policlinico stanno lavorando all’assetto organizzativo del centro, con un documento che mette nero su bianco i costi, il personale necessario e l’organizzazione delle strutture che verranno gestite dal San Matteo e dal Sacco, già oggi un riferimento contro le malattie infettive. Il documento verrà approvato nei prossimi giorni dal consiglio di amministrazione, inviato in Regione e, dopo l’approvazione, entrerà nel nuovo Poas, il piano di organizzazione degli ospedali.

«L’obiettivo è lavorare come un unico, grande centro, moltiplicando le competenze – conclude Baldanti – così da mettere in campo una reazione rapida contro gli eventi che possono capitare, con procedure uniformi e condivisione delle conoscenze». Quando si parla di patogeni non bisogna adagiarsi: le maglie della sorveglianza regionale sono già strette, dobbiamo stringerle ancora di più. A Pavia c’è una lunga tradizione infettivologica che risale a Spallanzani, possiamo definirci un baluardo contro le malattie infettive».