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Sosta nazionali positiva per l’Udinese, giocatori in forma e nessun infortunio

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Migliaia di chilometri percorsi tra viaggi in aereo, con scali e jet leg da gestire, ma anche le partite giocate con il fattore stanchezza e soprattutto il rischio d’infortuni sempre dietro l’angolo.

È questo l’esame di geografia applicata al calcio che andava sostenuto durante la sosta per le nazionali, un esame che adesso l’Udinese può dire di aver superato, avviandosi così nel migliore dei modi alla trasferta di lunedì 16 settembre a Parma, dove dalle 18.30 la Zebretta dovrà riprendere a lottare per difendere il primo posto conquistato con i sette punti raccolti nelle prime tre giornate.

Sì, adesso si può davvero dire che l’esame è stato superato perché mercoledì 11 è arrivata la notizia più attesa, indissolubilmente legata allo stato di salute dei bianconeri che hanno fatto rientro al Centro Sportivo Dino Bruseschi, dove chi è arrivato si è prima fermato dallo staff per testimoniare l’idoneità dettata dall’assenza di infortuni o acciacchi vari.

Certo, c’era ancora un po’ di stanchezza da smaltire, ma per quella è bastata una seduta di recovery programmata.

È quanto è stato fatto ieri dai vari Jaka Bijol, Sandi Lovric, Thomas Kristensen, James Abankwah, Razvan Sava, David Pejicic e Matteo Palma, e che oggi seguiranno anche Maduka Okoye e Jordan Zemura, gli ultimi due che mancavano all’appello e che oggi si riuniranno al gruppo una volta rientrati dall’Africa, dove sono andati a giocare per le qualificazioni alla Coppa d’Africa, con impieghi ben diversi.

E qui scatta un altro conteggio importante, oltre a quello dei disponibili, tutto relativo al minutaggio dei giocatori impiegati, che è un fattore potenzialmente influente tanto nella preparazione quanto nello svolgimento della partita che cade subito sotto la sosta, e che deve anche essere anche letto in maniera obiettiva.

È innegabile, infatti, che esistano dei potenziali vantaggi dai 155 minuti giocati con la Under 21 danese da Thomas Kristensen, il difensore che se n’era andato lasciando il Friuli dopo avere esordito sotto la gestione di Kosta Runjaic con i soli 7 minuti, più recupero, giocati col Como, e che adesso si ritrova 155’ in più nelle gambe, col corredo di un gol all'attivo.

Neanche se fosse rimasto in Friuli il danese avrebbe giocato così tanto per recuperare il tempo perso a causa di un problema muscolare che gli ha fatto perdere la preparazione.

Agli occhi del tecnico dovrebbe quindi essere un vantaggio poter contare sulla forza ritrovata del difensore più in predicato alla sostituzione in prospettiva di Nehuen Perez in difesa.

E a chi sembrano tanti i 180’ giocati da Bijol, va ricordato che la Slovenia ha sgomitato solo con l’Austria prima di andare sul velluto col Kazakistan.

Il “centralone” si è quindi gestito da par suo, mantenendo al meglio il ritmo partita, al pari di Jordan Zemura, anche lui 180’ in campo a servizio dello Zimbabwe.

Anche in questo caso Runjaic potrà beneficiare di un esterno rodato da impiegare a partita in corso, visto che a Parma è scontato il rientro di Hassane Kamara dopo la squalifica.

Fresco sarà invece Sandi Lovric, che ha giocato 63’ in nazionale. Ci sono tutti i presupposti per per una bella concorrenza con Payero.

Un effetto collaterale potrebbe invece averlo Okoye, forse un po’ deluso dalle due panchine consecutive con la Nigeria, ma a Parma avrà tutta la freschezza mentale per dimostrare anche in patria il suo valore.