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Nel pordenonese un falso alpino chiede soldi ai commercianti, la raccolta fondi è una truffa

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«Sono un alpino del pordenonese, abbiamo bisogno di un contributo di venti euro perché il nostro gruppo versa in un momento di difficoltà. Quando avremo risolto, ricambieremo con scorte di olio».

È la nuova frontiera di truffe, che sta serpeggiando in tutto il territorio della provincia di Pordenone e che ha mandato su tutte le furie molti gruppi di alpini, amareggiati all’idea che qualcuno si spacci per un membro dei loro gruppi tentando di estorcere denaro dalle tasche della gente.

Da Claut a Fiume Veneto, da Roveredo in Piano a Cordovado, fino a sconfinare in Veneto nella zona del portogruarese, dove la tecnica è sempre la stessa.

La tecnica

L’ultimo episodio si è consumato a Teglio Veneto lo scorso 28 agosto, dove un giovane, presentatosi ad alcuni commercianti del centro come alpino di un gruppo della sezione di Pordenone, ha cercato di farsi consegnare del denaro.

Nessuna maglia da alpino, nessun logo, tantomeno il simbolico cappello.

Qualcuno è caduto nel tranello, altri invece non hanno ceduto alla persuasione di mettere mano al portafoglio e l’hanno cacciato.

Eppure il nuovo copione di raggiro guarda bene a colpire la vittima nel punto più debole, gli alpini, di cui mai si dubiterebbe e che anche davanti a una richiesta di offerta difficilmente ci si tirerebbe indietro.

Ma nel caso della truffa dell’alpino il malvivente porta anche altro a supporto delle parole, nel tentativo di rendere più credibile la sua scenetta, ottenere la fiducia della vittima e chiudere velocemente l’operazione.

Infatti, a indurre le potenziali vittime ad assecondare la sua richiesta è anche la carta intestata, che in alcuni casi mostra, con i timbri di altri negozianti che hanno partecipato alla finta raccolta fondi.

Un documento davanti al quale è davvero difficile dubitare della buona azione. E invece è tutt’altro che vero, al punto che a caderci nel sacco sono stati alcuni commercianti di Teglio Veneto tra edicola, farmacia e merceria.

Il messaggio

Dei fatti è stato avvisato anche Roberto De Caro, capogruppo degli alpini di Cordovado nonché consigliere della sezione di Pordenone, che dopo aver constatato la presenza di episodi simili anche in altri territori della provincia ha deciso di lanciare un appello.

«State attenti, diffidate da queste cose. Se non siete sicuri e vi capita un episodio del genere contattate gli alpini in paese per chiedere delucidazioni in merito. Gli alpini non chiedono contributi ai cittadini».

È importante infatti diffondere la voce per rendere più consapevoli le persone davanti a un tipo di reato come quello delle truffe che appare uno dei più vili, dal momento che punta a far guadagno sfruttando la benevolenza delle persone.

In questo senso anche le campagne di prevenzione stanno dando i loro frutti. Mercoledì 11 settembre tre i tentativi di truffa agli anziani nella zona di Sacile.