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Allarme in Piazza Libertà a Trieste, nessuna decisione: resta lo stallo su degrado e violenze

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Nessuna decisione su piazza Libertà. Non ancora, almeno. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunito mercoledì in Prefettura con i vertici delle forze dell’ordine, il sindaco Roberto Dipiazza e l’assessore comunale competente Caterina De Gavardo, si è concluso con un nulla di fatto.

Lo conferma lo stesso sindaco, al termine della riunione: «La situazione di piazza Libertà – spiega – è complessa, lo so bene che la gente è stufa. Abbiamo affrontato il tema e lo svilupperemo sempre di più prossimamente. Come si sa – osserva – alla sera lì si fa di tutto. Ho detto al questore che in Italia chi fa la pipì per terra prende 500 euro di muta, invece questi migranti fanno quello che vogliono e hanno anche sfasciato i bagni pubblici che avevamo messo. La situazione è drammatica, anche se in città come Milano, Roma, Torino e Padova è peggiore. Cerchiamo di risolverla: incontrerò ancora il prefetto e il questore proprio per questo. Per il momento - aggiunge il sindaco Dipiazza - non è stato stabilito niente».

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Degrado, ma anche episodi di criminalità tra persone straniere. Tanti, troppi, tra rapine, accoltellamenti, risse a colpi di catena e spaccio. O uomini che si denudano davanti ai passanti, come reso noto nell’ultimo report di agosto del Nucleo interventi speciali della Polizia locale.

Piazza Libertà sembra ormai una zona della città sfuggita di mano, nonostante i pattugliamenti delle forze dell’ordine e dell’Esercito. E ciò, come si è visto con le varie aggressioni (anche armate), investe l’intera area compresa tra la stazione ferroviaria, largo Città di Santos e parte del borgo Teresiano.

La questione preoccupa, e molto, i partiti di maggioranza: in casa centrodestra c’è insofferenza. Perché il tema della sicurezza, che si intreccia con quello dell’accoglienza dei migranti, appare come qualcosa di difficilmente gestibile. Il degrado e le violenze sono sotto gli occhi di tutti. E non se ne esce, nemmeno con i Comitati in Prefettura. Nemmeno con la presenza di Polizia, Carabinieri, Polizia locale ed Esercito.

Non a caso il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Alberto Polacco, ha chiesto al sindaco di sollecitare proprio in sede di Comitato un presidio più mobile, insomma dinamico, da parte delle forze dell’ordine. In altri termini ci vorrebbe personale militare e di polizia presente in modo non statico e non solamente ai margini della piazza. Ma pure in mezzo alla piazza. Questo ha domandato l’esponente di Forza Italia.

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Ma la proposta, da quanto risulta, per il momento è caduta nel vuoto. Così come le dichiarazioni dell’assessore con delega alle Politiche della sicurezza De Gavardo (Fratelli d’Italia): «Ho raccolto alcune segnalazioni dei residenti che porterò all’attenzione del Comitato in Prefettura, per capire se sia possibile individuare qualche soluzione». Così aveva detto alla vigilia del vertice. Risultato: per il momento nessuna decisione concreta. Lo ha confermato il sindaco. E dalla Prefettura, nel frattempo, nessuna comunicazione.

In questi giorni l’area di piazza Libertà è stata sottoposta a un intervento di igienizzazione straordinario (dopo che già quotidianamente viene pulita), e anche delle aiuole. Gli addetti hanno pure riparato – per l’ennesima volta – l’impianto di irrigazione danneggiato, come peraltro erano stati danneggiati i servizi igienici per i migranti. E ieri la piazza appariva nuovamente sporca, punteggiata di lattine, bottiglie di vetro, cartacce, avanzi di cibo, indumenti, coperte. Un sacco grande di nylon, pieno di alimenti ancora intatti, probabilmente portato dai volontari che la sera assistono i migranti, era buttato a terra vicino alla spazzatura. In pasto ai piccioni, ai gabbiani e ai topi. L’odore di urina ed escrementi, ieri, si percepiva forte.