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Femminicidio di Abano, una fiaccolata per Nicoleta

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Una passeggiata, una fiaccolata, per ricordare Nicoleta Rotaru, la 39enne di via Rocca Pendice a Monteortone, vittima nell’agosto dell’anno scorso di un femminicidio.

Nicoleta era stata trovata morta nel bagno della casa che condivideva con l’ex marito il 2 agosto del 2023. Il suo decesso era stato inizialmente trattato come suicidio, ma poi alcuni elementi hanno spinto gli inquirenti a indagare sull’ex compagno e convivente, Erik Zorzi, 42 anni.

La 39enne era madre di due figlie minorenni e alla fine del mese progettava di trasferirsi altrove insieme alle bambine. Nicoleta aveva registrato l’audio del suo omicidio con il cellulare e decisivo è stato proprio l’ascolto di tale registrazione per portare Zorzi in carcere nel marzo scorso.

Ad organizzare la fiaccolata è una cinquantina di amiche della donna di origini moldave, che per domani hanno deciso di mettere in piede un momento toccante. Il corteo, composto da amiche italiane e moldave e colleghe di lavoro (Nicoleta ha lavorato negli hotel termali), partirà alle 19.30 dallo Stadio delle Terme e proseguirà fino al cancello di casa dove abitava la Rotaru, sopra all’ex storica pizzeria Taverna Azzurra.

Il gruppo, al quale sicuramente si uniranno altri cittadini, poi si sposterà fino alla pizzetta Buja. «Una passeggiata silenziosa per ricordare la nostra Nicoleta», spiega il sindaco Federico Barbierato.

Non sarà l’unico nel venerdì sera di Monteortone, perché a seguire ci sarà un’importante iniziativa che vedrà in prima linea proprio l’amministrazione comunale. Si terrà lo spettacolo “Voci di rinascita - Donne sopravvissute alla violenza si raccontano”, che si terrà nella piazzetta Buja dalle 20.45.

È un reading teatrale a cura dell’associazione PadovaDonne, con accompagnamento musicale di Rachele Colombo, ed è tratto dal libro “Siamo state tutte”, edito per i 30 anni del Centro Veneto Progetti Donna, il centro antiviolenza di Padova e provincia.

Sono racconti di donne che, con il supporto e il sostegno del centro antiviolenza, sono riuscite a riprendere il controllo della propria vita e di quella dei propri figli, conquistando l’indipendenza economica e il loro benessere psicofisico.

L’occasione sarà anche un momento per riflettere sul tema della violenza maschile sulle donne, sulla cultura nella quale tale violenza trae nutrimento e legittimazione e su come uscirne.

«Serve aumentare ogni giorno la preparazione al rispetto nella nostra società, all’interno delle famiglie e nell’educazione dei minori», osservano il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali, Virginia Gallocchio. «Urge inoltre far conoscere a tutte le donne i servizi che vengono messi in campo, anche grazie alla collaborazione con il Centro Veneto Progetti Donna».