Libri di testo, rincari e business. L’Antitrust apre un’indagine. FdI: è una storica battaglia della destra
Business dei libri di testo scolastici, rincari annuali e salassi per le famiglie. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’indagine conoscitiva sui mercati dell’editoria scolastica in Italia. “Oltre alla oggettiva rilevanza economica, pari a circa un miliardo di euro l’anno, è noto l’impatto “stagionale” del reperimento dei libri per i consumatori. Parliamo di circa 7 milioni di studenti e le loro famiglie e quasi un milione di docenti. La particolare valenza culturale del bene-libro ha anche portato all’adozione di normative speciali, che condizionano profondamente il settore”, si legge nella nota.
Editoria, l’Antitrust apre un’indagine conoscitiva
L’indagine avviata dall’Antitrust vuole “approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati interessati e una serie di criticità. Come l’andamento dei prezzi, le modifiche frequenti delle edizioni, le difficoltà di approvvigionamento e delle modalità di distribuzione”. L’Autorità ha anche avviato una consultazione pubblica (call for inputs) sulle tematiche.
Rampelli: era ora, lo dicevamo 25 anni fa
Tra i primi a commentare con un lungo post sui social Fabio Rampelli, autore da consigliere regionale di An della nota mozione sui libri di testo. “L’indagine aperta dall’Antitrust rappresenta una conferma delle tante denunce e perplessità che abbiamo fatto nel corso di decenni con i movimenti giovanili e studenteschi della destra”. Il vicepresidente della Camera ricorda quando, circa 25 anni fa, la destra aprì il caso. “Oggi come allora i problemi sono gli stessi. Edizioni aggiornate con obbligo di acquisto a fronte di pochissime modifiche. Ogni anno prezzi crescenti, estrema similitudine del costo alle famiglie tanto da far sospettare una sorta di ‘tacito’ cartello tra gli editori scolastici. E, come ciliegina sulla torta, l’obbligatorietà del testo scolastico”. Uno strumento – accusa Rampelli – per “impedire alle famiglie l’esercizio di quella libertà di scelta che dovrebbe essere un fondamento di uno Stato liberale”. Infine l’annosa questione storiografica, che non compete all’Antitrust ma che “irrompe nella vicenda. Ma questa è un’altra storia”.
FdI: ottima iniziativa, non sarà caccia alle streghe
Anche Alessandro Amorese e Federico Mollicone di FdI commentano con favore la notizia. “Bene l’indagine conoscitiva avviata dall’Antitrust. In commissione Editoria e Istruzione, lo scorso anno, abbiamo portato avanti un ciclo di audizioni sul caro libri con gli editori e le associazioni di categoria”, scrivono in una nota. “Sulla gestione delle risorse del comparto scolastico non accettiamo lezioni da chi sosteneva l’acquisto di banchi con le rotelle, aggiungono. “Da sempre lavoriamo per difendere le famiglie meno abbienti che a settembre ogni anno faticano a far fronte alle spese scolastiche, E contro la speculazione delle nuove edizioni. Siamo certi – concludono – che l’indagine non sarà una caccia alle streghe ma solo un procedimento per fare chiarezza su tutta filiera”.
Federconsumatori: è ora di fare luce sul settore
Positivo anche il commento di Federconsumatori. “Evidentemente le nostre denunce non sono passate inascoltate. È ora di fare luce sulle dinamiche di un settore che, da anni, non fa altro che aumentare i costi. Quest’anno le famiglie spenderanno, in media 591,44 euro per i testi obbligatori, il +18% rispetto al 2023. L’ennesimo aumento che si aggiunge al rincaro del +4% registrato lo scorso anno”.
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