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Huawei: ecco Mate XT, lo smartphone con tre schermi

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Apple batte un colpo, Huawei risponde con gli effetti speciali. A poche ore dal lancio di iPhone 16 e degli altri nuovi dispositivi mostrati a Cupertino, dalla Cina arriva una replica significativa nel contenuto e nei tempi. Un modo per attirare l'attenzione ma soprattutto sorprendere il mondo tech, perché Mate XT Ultimate Design non è il nuovo pieghevole della compagnia di Shenzhen, che nel 2019 è stata la prima insieme a Samsung a presentare un telefono con la piega. Mate XT è una cosa mai vista finora: è un ‘trifold', un telefono che integra tre schermi, frutto di un esperimento ingegneristico inedito. Nel giro di 24 ore abbiamo visto i due poli destinati a trainare il futuro del mercato smartphone: se da una parte iPhone resta lo smartphone più desiderato e ancora il migliore per realizzare contenuto video e fotografici, dall'altra Huawei apre un nuovo varco che amplia le potenzialità del settore, in cui inevitabilmente finiranno per arrivare anche altri produttori di fascia alta. Tenendo a mente che la partita già oggi e, ancor più domani, si gioca meno sulle forme e più sull'intelligenza artificiale, generativa e non, che permetterà gradualmente ai dispositivi di comprendere il contesto in cui si muove l'utente, per soddisfare le sue esigenze. Questo è l'obiettivo a lungo termine di Apple Intelligence, anche se a Cupertino sono consapevoli del ritardo che scontano nei confronti di Samsung e Google, che hanno già avviato la metamorfosi AI sui rispettivi smartphone top di gamma, Galaxy S24 e Pixel 9.

Quanto al mercato dei pieghevoli, pur se sofferente nei numeri, adesso si appresta ad allargare gli orizzonti grazie a Huawei, che se in Europa resta azzoppata dal ban imposto dagli Stati Uniti (prima con Trump, poi con Biden), in patria guarda tutti dall'alto ed è in grado di vendere con continuità i modelli più costosi, in virtù di prove di forza come quella che sta dietro lo sviluppo del primo telefono con doppia piega, che nei movimenti della doppia cerniera ricalca una Z rovesciata. Quando è chiuso Mate XT somiglia agli attuali foldable con uno schermo da 6,4 pollici e uno spessore maggiore (12,8 mm). Poi però alla prima piega il display sale a 7,9 pollici per arrivare a 10,2 pollici una volta che si apre in maniera completa. Con i suoi 298 grammi è il peso massimo della categoria smartphone, integra una batteria da 5600 mAh, spazio d'archiviazione da 512GB e 1TB, e sembra che scatti alla grande con la tripla fotocamera posteriore composta da una camera principale da 50 megapixel, una lente ultragrandangolare da 12 MP e un teleobiettivo da 12MP. Le misure delineano i diversi utilizzi del trifold, che quando aperto diventa non più simile a un tablet ma una tavoletta vera e propria. Per capire cosa ci si potrà fare dipende in buona parte dalle idee di Huawei, considerando che se arriverà in Europa Mate XT sarà privo della suite di applicazioni Google in favore dell'ormai noto HarmonyOS e di App Gallery, sistema operativo e piattaforma di app su cui la compagnia di Shenzhen ha investito e continua a investire per stringere partnership e ampliare il numero e il livello di soluzioni disponibili.









Una novità simile spicca in tutti i sensi, prezzo incluso. Che parte da una cifra vicina ai 2.800 euro per la versione da 16GB di Ram e 512 di storage, mentre per la versione con la memoria raddoppiata si paga l'equivalente di 3.200 euro. Costi alti che non hanno placato la curiosità dei cinesi, poiché al momento Mate XT è venduto solo sul mercato domestico: per ora sono più di 4 milioni i preordini effettuati, anche se non sono sinonimo di vendite, in quanto chi vuole può tirarsi indietro fino all'effettivo momento dell'acquisto. Andando oltre il dettaglio, la novità e i primi numeri lasciano trasparire come Huawei si sia ormai messa alle spalle il periodo nero per gli smartphone, continuando a trovare vie innovative per dimostrare che c'è vita oltre le sanzioni a stelle e strisce. Un messaggio per tutti i competitor, inclusa Apple: la Cina diventerà sempre di più un mercato complicato per la compagnia guidata da Tim Cook (senza dimenticare la predilezione dei cinesi per iPhone), perché c'è Huawei e ci sono tanti altri produttori pronti a duellare con soluzioni hardware e software all'avanguardia. Non a caso, il cinese è uno delle prime lingue diverse dall'inglese inglese (insieme a giapponese, francese e spagnolo) in cui nel 2025 sarà disponibile Apple Intelligence.