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Сентябрь
2024

Schillaci, si riaccende la speranza. L’ultimo bollettino parla di “netto miglioramento” e di “paziente vigile e cosciente”

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Totò reagisce i suoi estimatori tirano un sospiro di sollievo. L’ultimo bollettino medico riaccende la speranza e attesta ottimisticamente: migliorano le condizioni cliniche di Schillaci. L’ex bomber protagonista delle “Notti magiche” di Italia ’90 è ricoverato da sabato scorso nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo. «In atto il paziente è vigile, cosciente, con netto miglioramento dello stato ansioso, per cui riposa tranquillo», spiega la direzione sanitaria del nosocomio, precisando che la scorsa notte «si è registrata una aritmia atriale, ben tollerata dal paziente, per cui è stato iniziato un trattamento farmacologico che ha determinato stabilizzazione della frequenza cardiaca. Le terapie farmacologiche sono valse ad ottenere un miglioramento del compenso respiratorio con riduzione del supporto di ossigeno».

Schillaci in ospedale, i medici annunciano un «netto miglioramento: paziente vigile e cosciente»

Uno spiraglio di luce, quello che arriva dall’ultimo bollettino sanitario, che squarciano il buio delle ore di ansia per la salute di Totò Schillaci. L’ex calciatore, che con la nazionale italiana fu protagonista delle “notti magiche” ai Mondiali del 1990, è ricoverato presso l’ospedale Civico di Palermo. Secondo quanto riferito da alcune testate nei giorni scorsi, Schillaci si troverebbe in condizioni gravissime. La famiglia, con un post sui social, ha però precisato che l’ex attaccante è «in condizioni stabili» e assistito «notte e giorno».

L’eroe azzurro dai trionfi in campo alla malattia

Schillaci, che a dicembre compirà 60 anni, nella sua carriera ha militato nel Messina, nella Juve e nell’Inter. La sua figura è però legata indissolubilmente ai tanti goal di Italia ’90, quando con la maglia azzurra divenne paladino e eroe dell’intera nazione. A inizio 2022 gli fu diagnosticato un tumore al colon. «Il mondo mi è caduto addosso, sono andato in depressione e avevo paura di morire», raccontò Schillaci nel marzo dello scorso anno in un’intervista al Corriere della Sera, parlando del tumore che gli era stato diagnosticato 14 mesi prima. Del calvario di cure e angoscia; del supporto della famiglia e di come, in quel doloroso frangente, l’imminente partecipazione al programma Pechino Express per lui rappresentasse «una rivincita dopo il cancro».

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