Tragedia a Ravenna: anziano uccide la moglie ammalata e poi chiama i carabinieri: “Non volevo che soffrisse più”
Un anziano ha ucciso, soffocandola, la moglie a Ravenna e poi lui stesso ha chiamato il 112. E’ successo a Ravenna e sono intervenuti i carabinieri. Dalle prime informazioni pare che la donna fosse molto malata.
L’uomo collaborativo con gli inquirenti
Si trova ancora nell’appartamento, insieme ai carabinieri e al pubblico ministero, l’uomo di 78 anni che a Ravenna ha ucciso la moglie nella loro abitazione di via Colombo Lolli. Secondo quanto trapela dagli inquirenti, l’uomo, “è collaborativo”.
Sarebbe stato proprio il 78enne a chiedere l’intervento del personale medico-sanitario dopo il fatto. La chiamata sarebbe stata effettuata alle 13.30 circa.
“Volevo porre fine alla sua sofferenza”
L’anziano è stato arrestato e verrà portato in carcere. Secondo quanto si è appreso l’uomo ha ucciso la moglie affogandola nella vasca da bagno e dopo aver chiamato i carabinieri avrebbe detto di voler porre fine alle sue sofferenze perché la donna aveva una grave malattia degenerativa. “Non riuscivo più a vederla così sofferente” ha detto l’uomo alle forze dell’ordine.
La tragedia a Ravenna
Dalle prime notizie emerse durante l’interrogatorio dell’uomo l’omicidio sarebbe avvenuto perché l’anziano, sopraffatto dalla disperazione per le condizioni della donna, avrebbe perso la testa. Sul posto, insieme ai carabinieri, è giunto il pubblico ministero di turno.
Ventiseiesimo femminicidio da inizio anno
Anche se dai primi racconti si tratta di una vicenda molto particolare, tecnicamente l’omicidio di Ravenna è un femminicidio, il ventiseiesimo da inizio anno.
Un elenco iniziato con Rosa D’Ascenzo, 71 anni, il 5 gennaio: è stata trasportata in auto all’ospedale di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, la sera del 1º gennaio 2024. Il marito Giulio Camilli, 74 anni, aveva riferito al personale sanitario che la donna “era caduta dalle scale” in seguito a un malore. I medici non avevano potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso della settantunenne, arrivata già morta al nosocomio.
L’ultima, invece, era stata Ana Cristina Correia Duarte, 38 anni, aggredita a coltellate dal marito Ezio Di Levrano, 54 anni, nel corso della notte tra il 6 e il 7 settembre 2024 nell’abitazione della coppia a Saltara, una frazione del comune di Colli al Metauro in provincia di Pesaro e Urbino. Gravemente ferita, la vittima era stata trasportata in elisoccorso all’ospedale di Torrette di Ancona, dove non era riuscita a sopravvivere a cause delle lesioni d’arma da taglio riportate.
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