Carceri da abolire e antifascismo: Ilaria Salis ufficializza il suo brillante manifesto per l’Ue
Carceri, migranti e casa, a partire dal diritto all’abitare. Ilaria Salis ha illustrato le sue priorità da parlamentare europea. Le cronache italiane, però, sono parche di resoconti su cosa abbia detto: per la sua prima conferenza stampa da rappresentante italiana nelle istituzioni europee, Salis ha scelto la stampa estera. E, secondo quanto riferisce Libero, l’unico quotidiano nazionale oggi a dare conto dell’incontro, i giornalisti italiani sono stati tenuti fuori. Una ricostruzione che collima con un dettaglio dei lanci di agenzia che hanno riportato le posizioni di Salis: le dichiarazione dell’europarlamentare di Avs sono state rese “a margine”, ovvero non sono quelle rilasciate nel corso dell’evento, ma in un momento precedente o successivo.
Per la sua prima conferenza stampa Ilaria Salis dribbla i giornalisti italiani
“Spiace che ai giornalisti delle testate italiane non sia stato permesso di entrare in sala a fare domande o quantomeno a seguire il dibattito”, si legge in un commento di Libero, che sottolinea anche la difficoltà per la stampa italiana nel trovare un’occasione per interagire direttamente con l’eurodeputata. Cinonostante, Tommaso Montesano, inviato all’evento, è riuscito a restituire il clima e alcuni passaggi della conferenza stampa. Che si riassume nella notazione sul fatto che “alla fine del suo intervento scatta pure l’applauso”, una circostanza più da convegno di partito che da conferenza stampa.
Il progetto di Salis: “Coniugare l’antifascismo con la giustizia sociale”
Quanto al merito dei temi, sappiamo poco su come Ilaria Salis abbia declinato in chiave di azione istituzionale le questioni casa e diritto all’abitare, rispetto alle quali invece già siamo ampiamente informati su come le declini in chiave di azione politica. Dalla cronaca di Montesano emerge comunque che avrebbe illustrato la sua volontà di “coniugare l’antifascismo con la giustizia sociale”.
Chiudere il Beccaria, abolire le carceri, depenalizzare
Più diffuse le informazioni sul tema giustizia: gli “a margine”, oltre a un attacco a Orban, riferiscono quelle. Salis ha detto che “i carceri minorili non dovrebbero proprio esistere: il Beccaria deve essere chiuso e i carceri per minori devono essere aboliti”; che la condizione difficile in cui si trovano alcune carceri minorili è “l’effetto del decreto Caivano”, mentre prima “l’Italia era all’avanguardia in Europa sulla criminalità minorile” perché “lasciava il carcere come risposta residuale”; che, se “nell’immediato bisogna favorire le misure alternative alla detenzione”, “nel lungo termine” bisogna “costruire una società che superi il carcere” tout court; che “invece di aumentare le fattispecie di reato e le pene bisognerebbe depenalizzare alcuni reati minori”. Su questo punto torno di nuovo in aiuto Libero: il primo riferimento sarebbe al “decreto rave”, il secondo a reati come i furti nei supermercati.
De Corato: “Una follia chiedere la chiusura del Beccaria senza dare una valida alternativa”
Temi sui quali, si legge ancora nell’articolo, “la platea degli intervistatori non incalza”, anche se la visione di Salis non collima con i dati del report “Criminalità minorile in Italia 2010-2022”, curato dal Servizio analisi della Direzione centrale della polizia criminale, da cui “emerge che dal 2010 al 2022 i crimini commessi da minori erano aumentati del 15,3%”. In compenso qualche osservazione è giunta dalla politica. “Chiedere la chiusura del Beccaria senza dare una valida alternativa: la richiesta odierna dell’europarlamentare Salis, congiunta a quella del collega Fratoianni, è una vera e propria follia!”, ha commentato il deputato milanese di FdI, Riccardo De Corato, che da ex assessore lombardo alla Sicurezza ha tra l’altro una conoscenza piuttosto approfondita dei temi. De Corato, soffermandosi sugli effetti delle passate politiche immigrazioniste, ha aggiunto che “per risolvere i problemi del Beccaria, invece di inutili proclami, occorre una buona politica di risanamento delle carceri italiane, progetto già avviato con l’avvicendamento del nuovo comandante del contingente di Polizia Penitenziaria arrivato da Roma e con l’arrivo di un’unità di sostegno agli agenti e al personale”.
Forza Italia: “Nulla di più falso di quanto detto da Ilaria Salis sul decreto Caivano”
È stato poi il responsabile sicurezza di Forza Italia in Lombardia, Filippo De Bellis, a sottolineare che non c’è “nulla di più falso” di quanto detto da Ilaria Salis sul decreto Caivano. “Il decreto Caivano – ha detto De Bellis – agevola l’utilizzo della messa alla prova prevedendo la possibilità di disporla fin dalla fase delle indagini per reati con una pena massima non superiore a cinque anni. L’onorevole Salis -ha concluso l’esponente azzurro – si informi e, anziché predicare banali slogan, presenti delle proposte concrete”.
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