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Сентябрь
2024

I primi pellegrini a cavallo a raggiungere Oropa sono di Romano e Vestignè

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ROMANO CANAVESE. La pergamena con la scritta “primo pellegrino a cavallo” è stata il coronamento di una bella esperienza. Antonio Rao, 27 anni, di Romano, e Lucillo Castaldelli, 67 anni, di Vestignè, condividono la passione per i cavalli e avevano organizzato il loro viaggio in sella sul cammino di Oropa, con l’obiettivo di sensibilizzare sulle potenzialità di quel percorso anche come ippovia. In diversi, nel corso del tempo sono arrivati a Oropa a cavallo, ma nessuno attraverso il cammino di Oropa. Per riuscire nell’impresa, hanno cercato di organizzare tutto alla perfezione: tappe, soste, alloggiamento per i cavalli. Ce l’hanno fatta («eravamo motivatissimi, mai avremmo voluto tornare indietro», dicono) e qualche difficoltà, lungo il percorso, l’hanno incontrata, ma la soddisfazione di essere i primi pellegrini a cavallo è grande. Ad accoglierli, al santuario di Oropa, il vescovo di Biella Roberto Farinella e il sindaco di Biella, Marzio Olivero. All’arrivo, hanno partecipato alla messa del pellegrino, che ha tardato l’inizio di alcuni minuti proprio per poterli aspettare.

Lungo il percorso, Antonio Rao e Lucillo Castaldelli hanno trovato accoglienza e un’attenzione molto al di sopra delle loro aspettative. Quattro le tappe programmate, partenza da Santhià, poi a Roppolo, a Sala Biellese e a Graglia, dove raccontano di avere avuto un’accoglienza straordinaria, con la Pro loco che ha organizzato un bell’evento. «Abbiamo avuto interesse da parte degli amministratori, delle associazioni, di coloro che ci hanno ospitato - raccontano -. Volevamo attirare l’attenzione sull’opportunità di pensare anche al cammino di Oropa da percorrere a cavallo, sempre nell’ottica di un turismo lento e rispettoso della natura e ci siamo riusciti». Antonio Rao e Lucillo Castaldelli sono cavalieri esperti, ma per pensare all’ippovia del cammino di Oropa servono alcuni accorgimenti. Qualche esempio? Pianta sul sentiero, punti estremamente stretti, qualche attraversamento non idoneo per i cavalli con conseguente necessità di deviare. Ma non si tratta di problemi insormontabili. «Ora organizzeremo un incontro con amministratori e associazioni del percorso - concludono - per condividere la nostra esperienza e l’interesse ad andare avanti».