San Giusto, niente terza sezione d’infanzia: 33 bambini restano in lista d’attesa
SAN GIUSTO CANAVESE
L’impasse legata a un ritardo di un paio di mesi nell’invio della documentazione necessaria per ottenere da quest’anno l’istituzione di una terza sezione nella scuola materna Duchessa di Genova di San Giusto Canavese non si è risolta con un intervento straordinario della Regione. Come aveva sperato l’amministrazione comunale che a fine luglio ha approvato una delibera di consiglio per l’istituzione della terza sezione, che però scatterà per l’anno scolastico 2025 – 2026. Resta una lista d’attesa di ben 33 bambini dai 3 ai 6 anni, cresciuta dopo il completo restyling dello storico edificio e la statalizzazione della scuola nel 2023.
«Avevamo inoltrato la richiesta alla Regione entro marzo dell'anno successivo alla statalizzazione, avvalendosi di una possibilità prevista dalle normative regionali in caso di sopraggiunti motivi – spiega la sindaca Giosi Boggio, che già aveva scritto una lettera al presidente Alberto Cirio. Tuttavia, la Regione aveva contestato la legittimità di questa richiesta, sostenendo che il Comune avrebbe dovuto presentarla entro il termine ordinario del 18 settembre dell'anno precedente, e non aveva riconosciuto come sopraggiunti motivi la presenza di 33 bambini iscritti in anagrafe, dei quali si sarebbe già dovuto tener conto. Noi ci eravamo trovati impossibilitati a rispettare il termine del 18 settembre, dato che la compilazione della documentazione richiesta è un processo complesso, che di norma viene svolto durante l'estate. Questa difficoltà era stata ulteriormente aggravata dal fatto che, durante quell'estate, la scuola dell’Infanzia stava affrontando il delicato passaggio da una gestione privata a una statale, dopo 130 anni di tradizione come istituto privato. Questo cambiamento radicale aveva comportato incertezze e rallentamenti. Nonostante queste giustificazioni, la Regione aveva mostrato poca comprensione per le difficoltà rifiutando di prendere in considerazione le circostanze eccezionali che avevano caratterizzato quell'anno. Di conseguenza, la richiesta di una terza sezione è stata respinta».
Tra le soluzioni d’emergenza prospettate al Comune e all’istituto comprensivo di San Giorgio, l’assegnazione di un'insegnante di potenziamento pagata dal Comune. «Una soluzione che non risolve il problema – aggiunge – ma che, al contrario, crea ulteriori complicazioni. L’insegnante pagata con fondi comunali non può svolgere il ruolo di maestra nella scuola statale. Il suo impiego è limitato esclusivamente ad attività rivolte ai bambini che si iscrivono per l’orario successivo alle lezioni».
La scuola materna, dopo la riqualificazione costata circa un milione, può ospitare fino a 100 bambini. Ma con una terza sezione. Lydia Massia