Venezuela, Gonzalez rilancia la lotta a Maduro: le prime parole dall’esilio volontario in Spagna
“Sono fiducioso che presto continueremo la lotta per ottenere la libertà e il recupero della democrazia in Venezuela“. Dall’esilio volontario in Spagna, il leader dell’opposizione, Edmundo Gonzalez, ha fatto sapere che intende ancora combattere per il proprio Paese, contro il regime di Maduro. Gonzalez è arrivato ieri a Madrid dal Venezuela con un volo messo a disposizione dall’Aeronautica militare spagnola e ha ottenuto l’asilo politico. La decisione di prendere la strada dell’esilio volontario è arrivata dopo il mandato di arresto spiccato nei suoi confronti nei giorni scorsi. “La sua vita era in pericolo”, ha scritto su X la leader dell’opposizione María Corina Machado.
La feroce repressione degli oppositori da parte di Maduro
La necessità di abbandonare il Paese da parte del leader dell’opposizione è solo l’ultimo atto del baratro nel quale è precipitato il Venezuela dopo che Maduro ha rivendicato la vittoria per un terzo mandato alle elezioni del 28 luglio scorso. L’esito di quelle elezioni, che lo vedevano contrapposto proprio a Gonzalez, non è stato riconosciuto da Stati Uniti, Ue e da alcuni Paesi latinoamericani. Soprattutto, ha fatto piombare il Venezuela nel caos e nella violenza, con una feroce repressione delle proteste e arresti indiscriminati, che non si fermano neanche di fronte all’extraterritorialità delle rappresentanze diplomatiche, come accaduto l’altro giorno con l’ambasciata argentina.
Blinken: “Gonzalez rimane la migliore speranza per la democrazia in Venezuela”
Anche dall’esilio volontario Gonzalez “rimane la migliore speranza per la democrazia”, ha commentato il segretario di Stato americano, Anthony Blinken. “È un giorno triste per la democrazia in Venezuela”, ha commentato ieri l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ricordando che “Edmundo Gonzalez, secondo le copie dei verbali disponibili al pubblico, sarebbe il candidato alla presidenza vincitore delle elezioni con un’ampia maggioranza. In una democrazia, nessun leader politico dovrebbe essere costretto a chiedere asilo in un altro Paese”. “L’Ue – ha aggiunto – invita le autorità venezuelane a porre fine alla repressione, agli arresti arbitrari e alle vessazioni contro i membri dell’opposizione e della società civile e a rilasciare tutti i prigionieri politici. L’Ue continuerà a sostenere il popolo venezuelano nelle sue aspirazioni democratiche”.
FdI chiede all’Ue un segnale forte
FdI, con il capodelagazione al Parlamento europeo, Carlo Fidanza ha chiesto a Bruxelles l’assunzione di una posizione netta contro ciò che avviene in Venezuela e, con il presidente dei deputati di FdI, Tommaso Foti, ha chiesto una condanna netta anche alla sinistra nostrana. Mentre ieri, con l’esilio di Gonzalez, si consumava un’ulteriore drammatica pagina per il Paese, infatti, il Pd appariva affetto da un “incredibile mutismo” sulla “repressione condotta con metodi criminali dal comunista Maduro”.
E finalmente anche il Pd esce dal suo “mutismo”
“Uno degli aspetti più incredibili di questa gravissima vicenda rimane il silenzio assordante della sinistra, della sua classe dirigente e dei suoi sedicenti intellettuali. Le alternative sono due: o – cosa a cui non vogliamo credere – condividono questi metodi o sono in malafede. Ad ogni modo – ha detto Foti – ci auguriamo che a Schlein e compagni torni la logorrea che li caratterizza quando si tratta di attaccare il governo Meloni anziché proseguire in questo ostinato mutismo selettivo a danno del popolo venezuelano”. Oggi, finalmente, anche dalle file Pd si è levata una voce. “Il Pd continuerà ad assicurare al popolo venezuelano il suo sostegno pieno e convinto”, ha fatto sapere il deputato Fabio Porta, annunciando che il gruppo presenterà una risoluzione in Commissione Esteri.
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