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Сентябрь
2024

L’ultima crociata delle Ong anti-razziste: le “quote extracomunitari” per i Commissari europei

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Dopo il tema delle quote rosa, sulla Commissione Ue in via di formazione si abbatte anche quello delle “quote extracomunitari”. A sollevarlo è stata la Rete europea contro il razzismo (Enar), che ha lamentato che un solo Commissario designato di origini non europee – il ministro belga agli Affari europei, Hadjia Lahbib, di origini algerine – è troppo poco per un’Europa che voglia dirsi davvero inclusiva. “L’ultima crociata delle Ong progressiste è da mani nei capelli”, ha commentato sui propri social il capodelegazione di FdI, Carlo Fidanza, sottolineando che i Commissari andrebbero scelti in base al merito, non in base all’etnia.

La crociata della Rete europea contro il razzismo

L’Enar, interpellata dal sito di informazione Euronews, ha salutato con favore il fatto che con la belga di seconda generazione Lahbib a Bruxelles potrebbe insediarsi il primo commissario di origine straniere, ma ha avvertito che “una rappresentante da sola non è sufficiente”. “Esortiamo perciò la Commissione – è stato il messaggio della Ong ai vertici comunitari – a intensificare gli sforzi, in particolare implementando meccanismi di partecipazione più forti per le comunità, assicurando che il loro contributo sia centrale nel processo di elaborazione delle politiche e affrontando il deficit democratico nel rispetto dei principi di uguaglianza e antirazzismo”.

La richiesta di quote “etniche” nelle istituzioni europee

“Per andare oltre la diversità di facciata, abbiamo bisogno di un cambiamento sistemico che affronti la sotto-rappresentazione e garantisca che le voci delle comunità etniche non solo siano ascoltate, ma abbiano anche un posto al tavolo delle decisioni”, ha proseguito la Ong, che sembra poco interessata al fatto che la stessa Lahbib con ogni probabilità è stata indicata dal suo Paese per le sue competenze specifiche in fatto di affari europei e non per le sue origini. Oltre all’Enar, come riporta il Giornale, alla Commissione è arrivata la sollecitazione anche di altre realtà, come Amnesty International e Human Rights Watch, affinché – hanno scritto in una lettera – consideri una priorità le “battaglie per l’uguaglianza e la non discriminazione”.

Fidanza: “I Commissari vanno scelti per il merito, non per il colore della pelle”

“Insomma, in altre parole: chi se ne frega del merito, delle competenze e del voto degli europei, dicono gli ‘antirazzisti’… Scegliamo i Commissari in base al colore delle loro pelle”, è stata la sintesi fatta da Fidanza sul suo profilo Facebook. “Lo sapete come si chiama questo principio, vero?”, ha scritto ancora l’eurodeputato, a commento di una locandina che parla di “auto-razzismo” progressista.

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