Sotto il Salone, scontro sulle ferie: assemblea sulla maxi-serrata
Non si è ancora placata la polemica sulle chiusure di massa delle botteghe sotto il Salone, in particolare nella settimana di Ferragosto quando erano aperte solo 6 attività commerciali su 46. Il presidente del Consorzio Il Salone, Alberto Cisotto, ha deciso di portare il caso in assemblea: nel prossimo incontro, il 25 settembre, è previsto all’ordine del giorno la discussione, a tutto campo, sulle linee del Salone per la programmazione delle ferie estive del 2025. Il tutto anche alla luce del fatto che i flussi turistici in città hanno superato le più rosee previsioni.
Le dichiarazioni del presidente del Consorzio
Il presidente da parte sua però non ha dubbi sulla linea: «Nessuno scandalo per quanto riguarda le ferie agostane e ferragostane. Le botteghe del Salone (che hanno ottocento anni di storia, ndr) danno un servizio alimentare essenzialmente ai padovani e soltanto per una minima parte ai turisti. Perché dovremmo restare aperti proprio ad agosto quando i padovani vanno in vacanza e, quindi, la domanda complessiva si riduce in modo pesante? Non ci possiamo sentire in colpa perché avremmo fatto mancare un servizio significativo ai turisti. Comunque il dibattito è aperto, la discussione su questo tema il 25 settembre sarà ampia e pacata».
Opinioni a confronto
Sulla stessa linea Francesco Canton, ex presidente del Consorzio: «Noi serviamo essenzialmente i padovani, che vanno in ferie nel mese di agosto. I turisti? Sono i benvenuti perché contribuiscono a fare crescere la città anche a livello economico, ma smettiamola di sostenere che vengono a farsi la spesa sotto al Salone. Al massimo passano veloci e si comprano un panino. Nella prossima assemblea ci confronteremo tra noi e sentiremo tutte le posizioni. A Ferragosto, poi, non è vero che eravamo tutti chiusi. Alcuni sono rimasti attivi e hanno soddisfatto anche le richieste dei turisti».
Il cambiamento del Salone
La discussione si preannuncia molto calda, perché c’è chi contesta la serrata di Ferragosto. «Padova sta avendo un consenso turistico mai visto prima», dice Antonio Congedo, titolare del bar Al Mercà (ex Dae Tose), che sta aprendo un nuovo locale in Piazza dei Signori, dove c’era l’Olio Carli, «Ormai siamo in tanti a fare ristorazione di qualità in tutti e due i corridoi del Salone. La struttura del centro commerciale naturale più grande e più bello del Veneto è cambiata da un pezzo. Sotto Palazzo della Ragione non ci sono più solo macellerie e salumerie come una volta. Il Salone ha cambiato pelle. In pochi anni sono stati aperti bar, ristoranti e tanti nuovi punti food che vivono anche con i turisti. Capisco le ragioni di tanti nostri colleghi che non fanno ristorazione. Ma come si fa a non tenere conto dei numerosi locali che lavorano e vivono con i turisti?»
Proposte per una migliore organizzazione
Fulvia Furlanis, la farmacista veneziana che gestisce i due punti di ristoro sotto al Salone e un terzo nel cuore di Parigi: «Bisogna pensare in grande», spiega, «La prossima estate le ferie delle botteghe e dei locali vanno programmate meglio ed in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale». E proprio dall’amministrazione comunale, in particolare dall’assessore al Turismo Andrea Colasio, era arrivato un richiamo in tal senso ricordando il ruolo delle botteghe di Sotto il Salone che operano in spazi del Comune e che, anche per questo, sono tenute a garantire un servizio adeguato per cittadini e turisti.