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Сентябрь
2024

Il campione paralimpico triestino Parenzan “spunta” a Valmaura, ma la sagoma va subito a ruba

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TRIESTE. Il cosiddetto “Banksy” triestino, com’è stato ribattezzato, colpisce ancora. Questa volta con un’opera dedicata alla vittoria dell’oro olimpico nel tennis tavolo di Matteo Parenzan. La sagoma dipinta subito dopo la conquista del titolo è stata lasciata sotto la targa del piazzale Atleti Azzurri d’Italia sabato all’alba. Sagoma di Parenzan con tricolore che è subito sparita dal rione Valmaura. Qualcuno l’ha prelevata già la mattinata stessa.

Nessun atto illecito, comunque, è lo stesso autore a invitare a prendere e valorizzare ciò che realizza. L’artista attivo dal 2020 con lo pseudonimo di “Ges Net”, annuncia sui social i suoi quadri. Questa volta è toccato al triestino Parenzan con l’oro al collo e il tricolore in mano, online il seguente messaggio: «Anche a Trieste un oro olimpico di Parigi 2024. Matteo Parenzan stravince il torneo paralimpico di tennis tavolo e sale sul gradino più alto del podio dopo un netto 3-0 nella finale. Un piccolo e veloce omaggio a un grande atleta che merita l’applauso della città e di tutta l’Italia sportiva». E c’è chi si è subito diretto in piazzale Azzurri d’Italia per portarsi a casa l’opera.

Un produzione fiorente fra animali e bambine, le “Marianne”, lasciati un po’ ovunque di notte o al mattino presto in diversi punti di Trieste. Fatti su materiali di riciclo. Negli anni scorsi “Ges Net” ha prodotto due tele dedicate a Giulio Regeni, lasciate fuori dal liceo Petrarca che il giovane ricercatore di Fiumicello, ucciso in Egitto, aveva frequentato. Ma con il pennello ha tracciato anche le figure dello scrittore Boris Pahor e della giornalista Nadia Toffa, come omaggio dopo la loro morte. E poi come non ricordare i pinguini, di diverse misure, con i quali aveva decorato la scalinata davanti all’Acquario, o una tela sistemata a pochi passi dalla Questura, per ricordare i due poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, uccisi nella sparatoria del 2019. Una passione, la sua, coltivata da qualche anno senza fini di lucro, ma per puro divertimento.