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Сентябрь
2024

Visto da Bruxelles. L’Ue si è spostata a destra e i Conservatori europei saranno decisivi nei prossimi cinque anni

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L’Ue si sposta a destra. La rielezione di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Ue potrebbe dare l’impressione che nulla sia cambiato dopo le elezioni europee. In realtà l’asse politico dell’Europa si è spostato verso destra e l’ottimo risultato ottenuto da FDI ha contributo fortemente a definire questo spostamento. In Europa non esiste una “maggioranza” e una “opposizione” cosi come avviene nei Parlamenti nazionali. Le maggioranze necessarie per approvare gli atti legislativi si formano in maniera flessibile sulla base dei diversi interessi nazionali. Le convergenze variano a seconda dei contenuti dei singoli provvedimenti e spesso le posizioni riflettono più le sensibilità legate alle specificità di un settore, o di un’area geografica, che la divisione tra destra e sinistra.

L’Ue e i nuovi equilibri

Le elezioni europee, dalle quali dipende la composizione del Parlamento, si svolgono ogni cinque anni mentre le elezioni nazionali, dalle quali dipendono la composizione del Consiglio europeo e del Consiglio dell’Ue, avvengono in momenti differenti. Le alleanze variano nel corso dei 5 anni e per questo motivo è impossibile avere delle maggioranze fisse.

Vediamo, seppur sommariamente, come funziona l’Unione europea. Il processo legislativo e decisionale si basa sul cosiddetto triangolo istituzionale composto da Commissione, Consiglio e Parlamento. Per quasi tutte le iniziative legislative è necessaria una proposta della Commissione europea e quasi tutte le proposte della Commissione devono essere adottate congiuntamente dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Al di sopra vi è il Consiglio europeo, dove siedono i capi di stato o di governo. Questa è l’istituzione che definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell’Unione europea. Attualmente, su 27 stati membri, 14 leader sono chiaramente di centro-destra (11 PPE, 2 ECR e 1 Patrioti) mentre i socialisti e i liberali possono contare solamente su 4 leader ciascuno. I restanti 5 capi di governo sono identificati come “indipendenti”. Tra questi c’è il nuovo premier olandese sostenuto da un governo di destra-centro.

Anche il Consiglio europeo ha una maggiorana di centrodestra

L’appartenenza politica dei capi di governo ricalca la composizione del Consiglio dell’Ue, dove siedono i ministri in rappresentanza dei 27 governi nazionali. Anche l’attuale Consiglio dell’Ue ha quindi un orientamento maggioritario di centro-destra. Va sottolineato però che i governi sono sostenuti da coalizioni composte da più di un partito politico, che a loro volta aderiscono a famiglie politiche diverse su scala europea (nel caso Italiano FDI fa parte di ECR, FI del PPE e la Lega dei Patrioti), e che la semplice maggioranza numerica non è sufficiente. L’80% delle decisioni assunte dal Consiglio richiede, infatti, la maggioranza qualificata. Quest’ultima si raggiunge con il voto a favore del 55% degli Stati membri in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione dell’Ue.

Una Commissione che sarà diversa dalle precedenti

Una maggioranza di stati con governi di centro-destra significa anche che la futura Commissione avrà un orientamento diverso da quella formata nel 2019. La Commissione funziona in base al principio della collegialità e ogni stato indica un proprio Commissario. Le decisioni sono prese collettivamente dal collegio dei commissari. Tutti i 27 commissari hanno lo stesso peso nel processo decisionale e sono ugualmente responsabili delle decisioni adottate. Il collegio può anche prendere decisioni mediante una votazione. In questo caso, affinché la decisione sia adottata, serve la maggioranza dei membri del collegio, ossia 14 su 27.

La sinistra è già in minoranza a Bruxelles

Se nel Consiglio ci sarà un vero spostamento a destra dipenderà più dalle prossime elezioni in Germania, Francia o Spagna (visto il peso delle rispettive popolazioni) è nel Parlamento europeo dove è già possibile mettere la sinistra in minoranza. Per comprendere i reali rapporti di forza bisogna guardare le neonate commissioni parlamentari. Prendiamo ad esempio la Commissione Ambiente (ENVI) e quella per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE), che nella scorsa legislatura sono state al centro dello scontro politico. In LIBE siedono 75 deputati. La somma dei partiti di sinistra, inclusi i liberali, si ferma a 33 mentre quella del centro-destra arriva a 40. Nella ENVI siedono un totale di 90 deputati. La somma del centro sinistra, inclusi i liberali, si ferma a 40 mentre PPE, ECR e Patrioti insieme arrivano a 45 (e rimangono fuori 3 deputati dei Sovranisti). Lo stesso avviene in quasi tutte le altre 20 commissioni parlamentari comprese quelle che si occupano di Agricoltura e di Commercio.

E’ cambiata la geografia politica europea

Ovviamente non è affatto facile unire tutti i diversi Gruppi del centro-destra. Ma i numeri ci dicono che le sinistre (sempre che siano a loro volta unite) non hanno la maggioranza. Inoltre, l’analisi della composizione del Gruppo dei Liberali indica che, su un totale di 77 deputati, almeno 22 sono più vicini alle posizioni del PPE e di ECR. Questo significa che nel nuovo Parlamento europeo, almeno per quanto riguarda i voti chiave sulle proposte politicamente più divisive, il campo di centro-destra può prevalere. Se a questo si somma l’orientamento politico prevalente nel Consiglio e nella Commissione si può affermare che tutta l’Ue si è spostata a destra.

PPE ed ECR fondamentali per il futuro

Ma al di là dei numeri saranno due gli elementi decisivi per realizzare questo spostamento. Il PPE, ossia la forza politica più grande, dovrà decidere se continuare a tradire i propri elettori e i propri valori per accordarsi con socialisti e verdi, oppure se formare la maggioranza alternativa. I Conservatori europei di ECR saranno determinanti perché sono il ponte naturale tra il PPE, i Liberali e le forze collocate alla loro destra, i Patrioti e i Sovranisti. Altro che isolati in Europa. L’Italia e il partito guidato da Giorgia Meloni saranno sempre più decisivi.

 

 

 

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