US Open, preview finale maschile: Sinner a un passo dal titolo, ma occhio a Fritz
Due finalisti. Un trofeo. Un solo vincitore. Taylor Fritz e Jannik Sinner scorgono il traguardo all’orizzonte, ma ci sarà spazio soltanto per uno dei due contendenti al titolo dello US Open 2024.
Un digiuno durato ben 18 anni per il pubblico statunitense, che nella splendida New York City, non vedeva un americano spingersi sino in finale a Flushing Meadows dal lontano 2006, quando Andy Roddick fu sconfitto davanti alla propria gente dall’immenso Roger Federer, che si impose in quattro set. Quasi vent’anni dopo, Taylor Fritz torna a far sognare il pubblico americano nel Grand Slam di casa, che urlerà a gran voce per spingere il proprio giocatore verso un’impresa titanica, considerando lo spessore dell’avversario che troverà dall’altra parte della rete. Il numero uno al mondo, Jannik Sinner, giunge in finale dopo un convincente percorso nei turni precedenti – 10 vittorie consecutive partendo da Cincinnati-, concedendo soltanto due set agli avversari incontrati (il primissimo contro McDonald, e uno contro Medvedev). L’azzurro ha una ghiotta chance di conquistare il suo secondo Slam stagionale e della carriera, con un pronostico nettamente dalla sua parte (anche secondo i bookmakers) e delle statistiche che parlano chiaro: l’incontro tra Jannik Sinner e Taylor Fritz sarà il 14° match nella storia dell’era Open, terza nel Grand Slam statunitense, dove il numero uno al mondo affronta in finale un avversario fuori dalla top ten. Soltanto l’edizione 1987 di Wimbledon vide il giocatore più forte del mondo perdere dal proprio rivale non Top 10; in quel caso fu Ivan Lendl ad arrendersi all’australiano Pat Cash.
Dovesse vincere Sinner, sarebbe anche una rivincità totale della nuova generazione, con tutti e quattro gli Slam dell’anno vinti da tennisti under 23: appunto lui e Alcaraz, 21 anni. Gli unici precedenti in cui tutti i major in una stagione sono stati vinti da tennisti sotto i 23 anni sono: il 1974, Aus. Open – Connors (21 anni), Roland Garros – Borg (18), Wimbledon – Connors (21), US Open – Connors (22), e il 1993, Aus. Open – Courier (22), Roland Garros – Bruguera (22), Wimbledon – Sampras (21), US Open – Sampras (22).
Il tennista azzurro prova ad aggiungere un altro tassello a un 2024, di per sé già straordinario (5 titoli in stagione e 34 vittorie sul veloce), che gli consentirebbe di collezionare la 23° vittoria dell’anno negli incontri del Grand Slam, diventando il decimo giocatore della storia dell’era Open a riuscirci. Il tennista statunitense, dal canto suo, deve guardare poco alle statistiche, che non lo aiutano affatto da questo punto di vista, facendo leva solo ed esclusivamente sul tennis solido ed entusiasmante proposto nel corso di questo US Open, nel quale ha messo K.O. avversari del calibro di Ruud, Tiafoe e Zverev.
Il numero [1] che affianca il nome di Jannik Sinner non è certo casuale, e certifica una serie di componenti che lo hanno già consacrato come campione, dimostrando di esserlo in ogni match, a partire dall’attitudine e dallo spirito di abnegazione che lo tiene in vita anche negli incontri più complicati. Dovesse vincere, sarebbe il primo da Nadal nel 2017 a vincere dalla cima del ranking.
I precedenti tra lo statunitense e l’azzurro sono fermi a una netta parità, con un incontro vinto a testa, entrambi disputati in edizioni differenti di Indian Wells. Altoatesino che nel 2024, ha già sconfitto nove volte gli statunitensi incontrati, da cui, in questa stagione, non ha mai perso un match. Fritz, invece, registra nove sconfitte e soltanto due vittorie contro i giocatori top 5 nel Grand Slam, dove entrambe le volte, la vittima sacrificala è stata Zverev.
Alle 20:00 italiane prenderà il via il match che il mondo, specialmente il pubblico italiano, attende con trepidazione. Come già sottolineato, i favori del pronostico sono tutti dalla parte, ovviamente, del numero 1 al mondo, che ha passato in campo 14 ore e 20 minuti nei turni precedenti, a fronte delle 15 ore e 27 dell’avversario. Ma sottovalutare una finale di un Grand Slam sarebbe un errore imperdonabile. Dal punto di vista tattico, lo statunitense, non potrà che giocare sovraritmo se non vorrà essere travolto dai pesanti colpi dell’azzurro, che probabilmente si aspetta una partenza lampo di Fritz, soprattutto quando avrà una grande riserva di energie. Il numero dodici del mondo dispone, senza dubbio, dell’artiglieria per infastidire qualsiasi giocatore al mondo, ma il quesito che sorge spontaneo è il seguente: per quanto potrà reggere un ritmo forsennato? Jack Draper, nel corso della semifinale, ha stravolto il suo gioco – non così aggressivo solitamente – tirando a tutto braccio per i primi due set, riuscendo effettivamente, anche se solo tratti, a impensierire Jannik. Il risultato è stato un crollo fisiologico del tennista britannico, che nel corso del terzo set, dopo aver speso tutte le energie del serbatoio, è calato a picco consegnandosi nelle mani dell’azzurro. Chissà se Fritz adotterà la stessa tattica o se deciderà di centellinare le forze, con l’obiettivo di resistere all’umidità e al gioco sfiancante del numero uno al mondo.