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Сентябрь
2024

Gianluca Nani mette in archivio il mercato e spinge l’Udinese capolista: «Ora bisogna crescere»

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UDINE. «Era importante partire bene, ma siamo solo all’inizio e fin dalla ripresa a Parma ci aspettiamo che la squadra migliori, confidando anche nella crescita dei giovani innesti che saranno una grande risorsa».

È Gianluca Nani a promuovere con riserva l’Udinese arrivata da capolista inattesa alla prima sosta del campionato. È la posizione che ha acceso l’entusiasmo della tifoseria bianconera, già proiettata alla trasferta di lunedì 16 settembre al Tardini, ma che «non deve distrarre la squadra», come ha ripetuto più volte il 61enne dirigente romano che Gino Pozzo ha voluto a suo fianco per costruire l’Udinese, sdoppiandolo nel doppio ruolo dirigenziale tra Londra, in veste di ds del Watford, e Udine, dove è stato nominato “supervisore” del mercato con la carica di Group Technical Director.

Nani, che sapore ha per lei questa sosta in cui l’Udinese guarda tutti dall’alto?

«Rispondo sintetizzando il detto del poeta inglese Kipling, che invitava a trattare allo stesso modo la sconfitta e la vittoria, definendole due impostori, ma aggiungo anche che il nostro piacere, al momento, è solo nel vedere l’entusiasmo dei nostri tifosi perché noi tutti, come addetti ai lavori, dobbiamo restare sul pezzo. Anzi, dobbiamo farlo adesso più che mai, perché i momenti di eccesso sono pericolosi. Non abbiamo fatto ancora nulla, anche perché il nostro obiettivo è chiaro».

Quale?

«Arrivare il prima possibile ai 40 punti, e non arrivarci all’ultimo minuto dell’ultima giornata come lo scorso campionato. Poi, quando saremo arrivati, ci metteremo a guardare quante partite mancano, fermo restando che per mentalità Gino Pozzo le vorrebbe vincere tutte, come il sottoscritto e Gokhan Inler che è perfetto nel ruolo di dt. Adesso dobbiamo solo puntare a migliorarci di partita in partita e nella nostra testa deve esserci solo Parma».

Dove l’Udinese è attesa a una crescita sul piano del gioco, non ancora decollato...

«Lo sappiamo ed è per questo che dobbiamo restare con i piedi per terra. E' un nostro dovere. Il nostro è un progetto lungo che è cominciato con idee chiare e quattro risultati positivi che aiuteranno ad affrontare i tempi duri».

La crescita dell'Udinese passerà anche dall’innesto di Atta, Rui Modesto,Touré, Pizarro e lo stesso Bravo. Quanto tempo servirà per vederli tra le scelte di Runjaic?

«Fisicamente stanno bene e tecnicamente possono inserirsi presto, ma vengono da diversi modi di interpretare il gioco. Il mister è molto attento e ci penserà lui».

A proposito, cosa sta portando Runjaic all’Udinese?

«Una grande positività che sa trasmettere con concetti chiari. Inoltre ha grandi qualità umane, è umile ed è una persona per bene».

Tornando sui giovani e ultimi acquisti, chi sarà il più sorprendente?

«Premesso che investiamo per cercare capitale e plusvalenze per il club, e che per farlo dobbiamo arrivare prima degli altri, possiamo dire che sono arrivati giocatori bravissimi che saranno il futuro. Bravo lo stiamo conoscendo e presto vedremo Pizarro. Poi, senza fare torto agli altri, per me Atta farà molto bene, così come Sava».

Siamo entrati nella sua sfera operativa, quel mercato che ha condotto per Gino Pozzo. Con quale voto lo giudica?

«I voti li lasciamo dare agli altri, io poi sono sempre molto critico e cerco di puntare sempre al massimo per alzare l’asticella. Ecco, possiamo dire che puntiamo a migliorarci per alzare l’asticella e che, più o meno, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, quindi direi che è stato un buon mercato».

Il “più o meno” si riferisce alla cessione di Nehuen Perez?

«Abbiamo venduto i giocatori che era giusto vendere, quanto a Perez non era un’operazione contemplata e vantaggiosa sia dal punto di vista economico che tecnico. Potevamo aspettare un altro anno, ma quando un giocatore che ha dato molto come Perez ti fa capire insistentemente che vuole andare via, allora è giusto anche lasciarlo partire. La riprova di tutto questo discorso è stato l’arrivo di Tourè alle 23.59 dell’ultimo giorno di mercato, anche perché si era messo di mezzo un club saudita con una buona offerta».

Quanto è stato difficile, invece, trattenere Bijol?

«È stato facilissimo, perché lo consideriamo molto più forte delle cifre che ci offrivano. Jaka è un difensore per un top club, da Premier o per una delle prime tre in Italia. È un grande leader e ha sposato il nostro progetto perché si trova bene con noi. Quindi non è mai stata considerata nessuna offerta per lui, ma neanche per un minuto, così come per Lucca e Thauvin. Li abbiamo messi tecnicamente e mentalmente fuori mercato, così come Kristensen».

Nani, pare che l’Inter stia già bussando per avere Bijol...

«Un giocatore di questo calibro non lo si cede a gennaio, quindi gli diremo di aspettare».

A proposito di attesa: che apporto darà Sanchez all’Udinese?

«Sanchez è già importante per la grande mentalità che ci sta dando. Lo aspettiamo senza fretta, così come Deulofeu che al momento deve solo pensare a stare bene. Ha un rapporto tale col club che non ci saranno problemi per tornare a vestire la nostra maglia».