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La riunione del Piccolo nella Link arena: l’alba del giornale e le sinergie di Nem

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TRIESTE Il caso Sangiuliano-Boccia protagonista anche alla riunione di redazione del Piccolo che ieri si è tenuta nella Link arena in piazza Unità. Il gruppo Nord Est Multimedia (Nem), editore anche di questa testata, promuove da quest’anno il festival che promette di guardare «dietro le quinte delle notizie». Quale occasione migliore dunque di mettere “in piazza” il funzionamento della macchina del giornale? Non è certo la prima volta che il Piccolo porta la sua riunione fuori dalla redazione. Solitamente è per conoscere i lettori. Questa volta è per entrare nello spirito di Link. Sul tavolo della riunione il giornale uscito in edicola e il “timone”, la bozza aggiornata alla mattina delle pagine a disposizione della redazione e con indicati gli spazi già occupati dalle pubblicità.

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Il caso Sangiuliano, si diceva. Questo è il tema da cui parte il direttore dei quotidiani del gruppo Nem, Luca Ubaldeschi, in videocollegamento da Padova, nel tracciare un bilancio di com’è andato il giornale in edicola. Questo è il punto di partenza previsto dalla ritualità dalla riunione di redazione. Collegati da Padova con Link sono il direttore Ubaldeschi, i vicedirettori e i responsabili dei vari settori “verticali”, ossia comuni a tutti i giornali del gruppo Nem.

La seconda notizia di cui traccia un bilancio Ubaldeschi, dopo l’accenno alle vicende romane, viene da Trieste: la mossa di Msc sul porto giuliano. «Una notizia che ha una rilevanza nazionale: è il primo operatore al mondo dei container e fa un’operazione nel secondo porto italiano, oggi sarebbe bene tornarci sopra in modo che possa arrivare anche sui giornali veneti», afferma. Sì perché essere un gruppo editoriale unico vuol dire anche questo: far sì che le notizie che hanno un interesse anche per altri territori, con cui però difficilmente c’è un canale diretto di comunicazione essendo fuori dai circuiti regionali, arrivino direttamente e scritte dalle firme dei giornalisti sul posto, invece che dalle agenzie di stampa. Insomma, notizie più complete e meno asettiche – questo infatti è il core business dell’agenzia di stampa, dare le notizie subito e “secche” come si dice in gergo, ossia il fatto, privo di commenti. E così dalla redazione a Padova arriva anche qualche informazione sul G7 dei Parlamenti a Verona, dove c’è un’inviata Nem. Meloni ha dato forfait, manda solo un videomessaggio, trattenuta a Roma dal terremoto scattato nel governo dopo il caso Boccia. Dopo un giro sui temi nazionali principali, partono poi le danze dei vari settori. Si inizia dalla Cultura e dalla Mostra del cinema di Venezia, poi lo Sport e l’Economia. Parlano poi i responsabili dei vari giornali, per segnalare cosa prevedono i loro probabili menù di giornata. Dal Piccolo c’è un’altra notizia che viene segnalata a tutto il gruppo: il caso del cricket a Monfalcone, già coperto mesi fa dalla redazione locale e ora tornato alla ribalta perché se n’è occupata la Bbc. Finisce la plenaria e si salutano i colleghi in collegamento online. Via alla riunione del Piccolo. Ricomincia l’analisi del giornale in edicola, questa volta condotta dal vicedirettore del gruppo Nem, Fabrizio Brancoli, che coordina il Piccolo. Poi le notizie dai vari settori. Quelle che trovate sfogliando il giornale oggi.

Alcuni turisti si avvicinano incuriositi, ascoltano per un po’, prendono il quotidiano. Un lettore ipovedente chiede ragguagli sull’accessibilità: con lo sfoglio del giornale digitale riesce a leggere gli articoli facendo un grande zoom, ma ancora più comoda è l’opzione, presente solo per alcuni articoli, di farseli leggere, non disponibile però per tutti i “pezzi”. Approfondiremo, è la promessa. Si avvicina anche Eugenio Alzetta, uno studente della scuola di giornalismo di Bologna, qui per l’Academy, il programma per gli studenti che vogliono diventare giornalisti.