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Il campanile è in restauro, salta il Palio di Sant’Antonino all’Arcella

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Il tradizionale Palio di Sant’Antonino, che si sarebbe dovuto tenere domenica 8 settembre in viale Arcella, nell’ambito della Sagra delle Noci, è stato annullato.

La notizia, comunicata direttamente dall’Associazione Culturale Palio Arcella, che è l’organismo che organizza da decenni la bella manifestazione a cui partecipano i giovani rappresentanti dei quattro rioni (Grate, Capodiponte, Brolo e Monastero), è stata presa «per improvvise ed inaspettate problematiche di carattere burocratico sollevate dalla parrocchia, relative all’utilizzo degli spazi per l’allestimento del Borgo e la disputa del palio nell’impossibilità di risolvere tempestivamente le difficoltà sopra citate».

Di conseguenza sono annullati gli eventi che erano stati programmati sia per sabato che per domenica.

Venerdì mattina è stato lo stesso parroco, padre Franco Odorizzi, dei Frati Conventuali, a chiarire le motivazioni della scelta parrocchiale. «Non abbiamo dato la nostra, necessaria, autorizzazione per motivi di sicurezza. Come sanno gli arcellani, stiamo affrontando inderogabili e urgenti lavori sopra il campanile (alto 70 metri, uno dei più grandi del Veneto dopo quelli di San Marco e di Dolo, ndr). Abbiamo già affidato i lavori ad un’impresa specializzata di Mestre per il restauro della statua di Sant’Antonio, in legno ed in metallo, che è stata installata nel 1922, ben 102 anni fa. Sono stati già sistemati i ponteggi. L’area è stata cantierizzata e, quindi, è meglio evitare qualsiasi rischio possibile. Non sarebbe stato giusto permettere il tradizionale affollamento che avviene ogni anno nel giorno in cui si disputa il Palio che, naturalmente, sta a cuore da sempre, anche a noi frati».

Intanto su Facebook fioccano le polemiche portate avanti da numerosi arcellani, che sono affezionati sia al palio che al corteo medievale che si snoda lungo viale Arcella poche ore prima della disputa del palio. Tra i commenti più duri quelli di Lucio Piva.

«L’Arcella appartiene alla sua gente e a quanti amano la sua storia», scrive Piva, «Una comunità cresce quando è consapevole dell’importanza del proprio passato e della necessità di renderlo patrimonio condiviso. Davanti a questa realtà ed a quella costituita dal libero apporto del volontariato non capisco quali problemi burocratici possano prevalere».

E Karen Airaghi: «Nooo. . anche questo ci viene tolto! Perché? Chi non ha fatto quello che doveva essere fatto? I nostri bambini (era previsto anche il Palio dei Piccoli, ndr) saranno delusi ed amareggiati».

Molti altri commenti amari anche da parte dei residenti e affezionati sostenitori del palio. Naturalmente, anche se la manifestazione è stata annullata, restano aperti, in patronato, gli stand gastronomici sino alla fine della Sagra delle Noci.