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Un docufilm su Michelstaedter firmato Finazzer Flory. Le riprese sono già iniziate

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GORIZIA Un docufilm su Carlo Michelstaedter. Durerà 46 minuti e sarà diviso in due parti da 23 minuti ciascuna. La lunghezza non è stata scelta a caso: 23 sono gli anni che il filosofo, ma anche poeta e pittore, ha vissuto, prima del suicidio risalente al 17 ottobre 1910.

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È la Regione a sostenere il progetto con il contributo del Ministero degli affari esteri e la collaborazione dell’associazione Palazzo del Cinema-Hiša Filma. Produttore e regista è il monfalconese Massimiliano Finazzer Flory, che è stato anche assessore alla Cultura del Comune di Milano e che, nell’occasione, sarà pure al centro di una delle due parti dell’opera prestando la propria voce fuori campo ad alcune poesie michelstaedteriane.

L’altra parte, invece, vedrà gli interventi di Massimo Cacciari, Vittorio Sgarbi e del goriziano Quirino Principe a raccontare la complessa personalità dell’autore, ma il lavoro narrerà anche il rapporto tra Michelstaedter e le figure femminili che ne hanno accompagnato l’esistenza.

«Più di un anno fa mi è stato chiesto dalla Regione e, in particolare, dal suo vicepresidente Mario Anzil, quale contributo potessi fornire per la Capitale europea della Cultura 2025 – racconta Finazzer Flory –. A me è venuta subito alla mente un’opera su Michelstaedter, perché lo ritengo perfetto per aprire una discussione su come sono ora i confini e su com’erano agli inizi del Novecento, preconizzando le patologie che li attraversano. Del resto, cosa implica una Capitale europea della cultura? Di unire quello che prima era diviso: la cultura è sempre una lotta all’indifferenza. E Michelstaedter è stato un grande anticipatore: aveva già capito tutto. Sotto questo profilo, il cinema è l’arte migliore per mettere assieme passato, presente e futuro».

Le riprese sono già cominciate in luglio, per andar avanti fino alla primavera. In particolare, la troupe è già approdata al cimitero ebraico di Valdirose e in vari punti dell’Isonzo oltre che sul Sabotino e alla sinagoga di via Ascoli. In questi giorni, è nuovamente a Gorizia. «Conto però di tornare nel capoluogo isontino ogni mese, fino al termine dell’operazione e di sicuro verranno organizzati casting per reclutare attori locali» racconta Finazzer Flory.

«Desidero che si possano notare i passaggi da una stagione all’altra, catturando luci e ombre che attraversano il territorio. Finiremo di girare in aprile, anche perché c’è una poesia dell’autore che ha proprio “Aprile” per titolo» aggiunge poi l’attore e regista, che assicura: «Il promo dell’opera sarà pronto per l’8 febbraio, quando è attesa l’inaugurazione di Go! 2025, e tutti potranno vederla nel luglio del prossimo anno. Vorrei portarla pure alla Mostra del cinema di Venezia e in altri contesti di tutta Europa: la distribuzione farà infatti leva su una piattaforma internazionale, grazie al sostegno della Farnesina. Comunque, sarà un docufilm pubblico, non commerciale, e per la sua diffusione contiamo sul supporto del Comune di Gorizia e della Biblioteca Statale Isontina (Bsi), dov’è collocato il Fondo Michelstaedter che tengo a promuovere. A tal proposito, abbiamo già scansionato tutto l’archivio e, nel docufilm, con sofisticate tecniche provvederemo ad animarlo».

Titolo dell’opera è “Nel tuo occhio”, «perché quello di Michelstaedter ha visto cose differenti dal nostro. In ogni senso. E io, su quello che ha visto lui, metto la lente del cinema – dichiara ancora Massimiliano Finazzer Flory –. L’autore ha tentato in primo luogo di riflettere sui concetti di amore, libertà e gioia. Che cozzano in modo apparentemente incomprensibile con la fine della sua vita. Ecco, io vorrei riportare Michelstaedter in vita, fermando quel suo atto estremo, pur nel rispetto della sua scelta che ci porta a valutare la sua esistenza incompiuta. Il mio sarà allora un viaggio a ritroso. Lavorando sull’origine dell’autore»