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Saldi a Treviso, che flop. L’accusa: «Cantieri e centro senza eventi»

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Flop dei saldi estivi a Treviso: calano dell’ 8% le vendite di luglio e agosto rispetto allo scorso anno.

Negozianti in difficoltà: schiacciati nella morsa delle vendite online, da un lato, e dalla mancanza di eventi diffusi in città capaci di attirare turisti e famiglie con capacità di spesa.

I problemi del centro

«Le persone attendono i saldi ma è come neanche averli perché di fatto serve un contesto urbano e cittadino in grado di attirare, e far restare, famiglie e turisti», spiega Jlenia Vanzella, titolare di Chance Luxury in piazza Pola. «A Treviso ci sono sempre meno persone, ci sono tanti gruppi di bulletti che scoraggiano le persone per bene e gli eventi che riempiono durante l’anno le piazze e i borghi sono sempre di meno. Le persone fanno fatica a spendere anche durante i saldi. Per dare l’idea di come questa città sia cambiata, nel 2018 in questo negozio lavorano tutto il giorno tre persone, adesso, ci sono solo io».

Per Endrio Laminato, titolare di Miozzo Breficom, «i saldi non esistono più. Ormai ogni negozio ha il suo sito online e propone sconti durante tutto l’anno. Se i saldi iniziavano il 5 luglio, c’erano negozi che già da giugno avevano fuori i cartelli con su scritto saldi, sconti e così via», continua a spiegare Endrio Laminato, «e in generale, bisogna dire che ormai l’appeal dei saldi non c’è più come un tempo. Nessuno corre più in negozio quando ci sono i saldi estivi, secondo me gli acquisti online hanno un po’ soppiantato l’effetto dei cartelloni -50% fuori dalle nostre serrande».

Capacità di spesa

Per Maurizio Scomparin invece, del negozio Pavin a pochi passi da Piazza dei Signori, la tendenza al ribasso è confermata dai fatti. «Secondo me abbiamo perso un 10% rispetto lo scorso anno. Diciamo che sono stati dei saldi sottotono rispetto al 2023. Abbiamo notato che i turisti hanno meno capacità di spesa e si limitano all’acquisto low cost. Ma ciò vale anche per i turisti italiani. Forse adesso si sta un po’ guadagnando qualcosa grazie al rientro dalle ferie di molti trevigiani ma il trend non tende ad invertirsi in maniera significativa». Ad aver inciso notevolmente sul flop dei saldi, sembrano proprio gli e-commerce digitali che portano i clienti lontano dai negozi cittadini.

Francesco Fazioli della storica pelletteria Fazioli racconta: «Ormai i saldi andrebbero rivisti completamente - commenta - quasi nessun commerciante segue le regole in tema di saldi: sconti per tutti, tutto l’anno. I turisti fanno solo mordi e fuggi e non riusciamo ad intercettarli concretamente nei borghi, nelle piazze, nei negozi. Infine, c’è da dire che da quando ci siamo immersi nel mondo degli acquisti online, per i negozi come i nostri non è più stato lo stesso. Io ho lavorato prima dell’arrivo degli e-commerce, ed era tutto un altro lavorare, ora con la vendita online si è ovviamente deteriorato tutto e pure le strategie dei saldi estivi, come anche quelli invernali, sono oramai obsolete».

Lavori in corso

A Treviso c’è anche chi è stato penalizzato dai molti cantieri aperti in città che in più punti, e a più riprese, hanno cristallizzato la stagione dei saldi. È il caso di Gallery Gfc in via Martiri della Libertà. La titolare Martina Pavan spiega: «Quest’anno non è andata tanto bene. Abbiamo lanciato una nuova campagna di saldi intitolata back to school proprio per dare nuova spinta alle vendite». Davanti al suo negozio il cantiere per il rifacimento del porfido si sta concludendo proprio in questi giorni.

«Nel nostro caso, devo dire che i turisti ci hanno salvato; hanno dato molta spinta alla nostra attività e in generale comunque, si nota che la gente vuole spendere meno». Ma c’è anche chi ha avuto un’impennata nelle vendite grazie ad un lavoro intenso di assistenza al cliente e calibrazione di campagne marketing digitali ad hoc.

È il caso del negozio Bros, in centro storico. Spiegano Chiara Masiero e Francesca Campana: «Per noi, questa stagione di saldi è andata molto bene, abbiamo registrato una vera e propria impennata in positivo. Secondo noi bisogna saper sfruttare al meglio la presenza dei turisti, accompagnarli, farli emozionare davanti al prodotto made in Italy e le potenzialità del marketing online».