Scarmagno, piovono calcinacci: chiesa inagibile per la patronale
SCARMAGNO. Le celebrazioni in onore del patrono San Michele Arcangelo, previste per l’ultima domenica di settembre, quest’anno non saranno ospitate nella chiesa parrocchiale. La chiesa parrocchiale è infatti chiusa da alcune settimane, perché inagibile a causa della caduta di calcinacci causata dalla umidità provocata dalle crescenti infiltrazioni di acqua dal tetto, cosa che necessita ora di inderogabili lavori di manutenzione. Il parroco don Jacek Peleszyk e il consiglio economico parrocchiale, composto dal segretario Dino Marin, Gianmichele Merlo e Daniele Puppato, sono impegnati nella ricerca dei finanziamenti necessari per l’intervento di messa in sicurezza della chiesa, e per questo hanno convocato i cittadini alla assemblea pubblica in programma questa sera, venerdì 6 settembre, alle 21, nel centro aperto comunale di via Maestra, nel capoluogo. L’esigenza più immediata, per far tornare a essere agibile e frequentata la chiesa parrocchiale, è quella della revisione completa del tetto che, sulla base dei preventivi ricevuti, avrebbe un costo di circa 7.500 euro più Iva, per una spesa complessiva che si aggira attorno ai 10mila euro. Una spesa relativamente modesta ma non disponibile nelle casse della parrocchia che conta di 450 fedeli. Parrocchia che, come riportato sul consuntivo di fine 2023 affisso all’ingresso della chiesa, ha chiuso lo scorso anno con appena 3.742 euro di entrate, a fronte di circa 5.400 euro di uscite. Il sindaco Adriano Grassino ha confermato che, su richiesta del parroco, il Comune è pronto a dare il proprio contributo per il finanziamento dei lavori che consentano in tempi relativamente brevi almeno la riapertura del luogo di culto. Nel frattempo, da quando la chiesa è stata dichiarata inagibile, la messa domenicale delle 9 viene celebrata nella cappella di Santa Marta dove a fine mese verranno ospitate anche le celebrazioni patronali dedicate a San Michele Arcangelo. La messa domenicale, come detto, viene celebrata nella cappella di Santa Marta posta all’ingresso del paese, verso Perosa, ma solo fino alla fine del periodo estivo. Dopo di che la funzione sarà officiata all’interno di una sala, appositamente allestita, al piano terreno della canonica adiacente la chiesa. I lavori ormai inderogabili della manutenzione completa della copertura non sono gli unici, purtroppo, in quanto le continue infiltrazioni di acqua hanno danneggiato anche parte delle pitture del soffitto e delle pareti della chiesa, per il restauro dei quali è stata preventivata una ulteriore spesa di almeno 21mila euro, somma che porta il totale dell’intervento di riparazione dei danni e di ripristino dell’edificio a circa 30mila euro. È questa la cifra che il parroco si augura di riuscire a finanziare grazie alle offerte dei fedeli e i contributi di enti pubblici e privati con l’obiettivo di salvare la chiesa restituendola alla sua funzione naturale. sandro ronchetti