Boccia, l’avvocato di Sangiuliano: “Non ci sono prove sia ricattato. Un piano contro di lui? Non lo escludo”. La Corte dei Conti avvia verifiche
“Se si è trattato di un piano studiato? Non sappiamo, dobbiamo verificarlo. Non escludiamo nessuna ipotesi“. Silverio Sica, avvocato di Gennaro Sangiuliano, alimenta la teoria di un complotto politico ai danni del ministro della Cultura, finito al centro di uno scandalo per la sua relazione con l’influencer Maria Rosaria Boccia. Venerdì, in un’intervista alla Stampa, l’influencer campana ha descritto l’ex direttore del Tg2 come ricattato da varie persone, tra cui “direttori di settimanali”. Affermazioni smentite seccamente dal legale: “Non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo certamente”, dice parlando ai cronisti di fronte alla sede del dicastero, al Collegio Romano. “Per il materiale che abbiamo esaminato”, afferma, “siamo nel pieno di una vicenda privatissima, trasformata in una vicenda politica da una logica della doppia morale tutta italiana: c’è la morale propria e quella dell’avversario”, accusa.
L’avvocato conferma l’intenzione, annunciata ieri da Sangiuliano dopo l’anticipazione dell’intervista, di denunciare Boccia, presumibilmente per diffamazione: “Il ministro si muove legalmente contro chi lo definisce ricattabile. Stiamo verificando una per una le dichiarazioni della dottoressa Boccia per renderci conto se c’è una violazione della riservatezza di quella che è stata la vicenda umana che ha accomunato per breve tempo queste due persone”. Sica poi ripete quello che ormai è diventato il motto del ministro: nelle trasferte in cui la donna lo ha accompagnato, per lei non sono stati spesi pubblici “nemmeno per un caffè“. A quanto pare, però, l’assicurazione non basta alla magistratura contabile: dalla Corte dei Conti informano che la vicenda “non è rimasta inosservata” e “si stanno facendo le valutazioni del caso”. La Procura regionale del Lazio aprirà un’istruttoria per verificare eventuali violazioni.
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