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Lo porta a prelevare e lo deruba, 28enne condannato a sei anni e mezzo

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Schiaffi, strattoni, minacce e insulti, tutto per farsi consegnare il portafoglio, il cellulare, ma anche per costringere la sua vittima di turno a prelevare altri soldi, visto che quelli presenti nel portamonete non erano sufficienti. Abbastanza per rimediare qualche centinaia di euro, ma anche sei anni e mezzo di carcere, oltre a una sanzione pecuniaria.

Il 5 settembre i giudici veneziani riuniti in collegio nelle aule di piazzale Roma hanno deciso la pena per il rapinatore che, nei primi giorni di luglio dello scorso anno, aveva messo a segno una serie di aggressioni e di furti nei dintorni della stazione di Mestre, tra il sottopassaggio pedonale che porta a Marghera e il vicino cavalcavia della Vempa.

Classe 1996, originario della Guinea, stando ai capi d'imputazione il 28enne aveva agito sempre assieme ad un altro straniero, suo coetaneo, e in origine sarebbero stati contestati loro diversi episodi, anche in aggiunta a quelli di cui il guineano ha dovuto rispondere il 5 settembre.

Per lui la pm Federica Baccaglini aveva chiesto sette anni e sei mesi, il collegio presieduto da Stefano Manduzio ha invece deciso per 12 mesi in meno, applicando l’attenuante della lieve entità - viste le somme tutto sommato modeste che erano state sottratte alle vittime - e depennando l’aggravante della reiterazione, proprio perché alcuni dei casi nel fascicolo sono stati esclusi dal procedimento per vizi di notifica.

Anche così, comunque, sei anni e sei mesi non sono certo una condanna leggera per due rapine in strada: se le motivazioni della sentenza si potranno conoscere solo dopo il deposito delle carte, previsto entro novanta giorni, è probabile che sul giudizio abbia pesato l’aggressività del 28enne, testimoniata anche da una delle sue vittime, ascoltata in aula nel corso delle precedenti udienze sul caso.

Il 2 luglio 2023 il guineano ha intercettato un passante, l’ha spintonato, strattonato per il braccio, l’ha trascinato fino a uno sportello bancomat e l’ha obbligato a prelevare 50 euro, poi ha preso a sberle la sua vittima, le ha portato via altri 100 euro dal portafogli e l’ha lasciata a terra; tre giorni dopo, assieme ad altri tre complici mai identificati, ha bloccato un altro residente della zona, l’ha minacciato di prenderlo a pugnalate e gli ha alleggerito il portafoglio di 50 euro, oltre a sfilargli dalla borsa da lavoro un iPhone.

Nel mirino della banda erano finite persone di tutte le età, in gran parte giovani, che non hanno avuto remore a presentare denuncia. Le forze dell’ordine hanno quindi identificato parte dei responsabili anche grazie alle telecamere pubbliche e private della zona.