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Truffe, a Treviso le vittime hanno perso tre milioni in un anno

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Nove anziani trevigiani su dieci sono stati truffati, o quanto meno sono stati oggetti di almeno un tentativo di truffa. La Marca nella morsa dei truffatori: a confermarlo sono i numeri provenienti dalla questura di Treviso, nel 2023 i danni economici derivanti da questi atti illeciti, tra l’online e il reale, hanno superato un volume di 3 milioni di euro.

Una cifra addirittura al ribasso, se si contano tutte le modalità di raggiro che si stanno verificando, e considerando che nel 2024 c’è stato un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.

Gli esempi

Si tratta di raggiri sempre più sofisticati, che sfruttano la fragilità delle persone più anziane, ma anche la buona fede anche di chi anziano e sprovveduto non è.

Dai falsi addetti delle società energetiche o dell’Inps ai finti avvocati che chiamano a casa chiedendo soldi per risolvere inesistenti problemi di un parente o per evitare il carcere a un nipote o a un figlio coinvolto (fintamente) in un incidente.

In quel caso uno sconosciuto chiama a casa e racconta di essere un avvocato incaricato da un figlio o un nipote che si trova in carcere per essere il responsabile di un incidente: servono soldi per tirarlo fuori dalla prigione e se non ci sono contanti allora vanno bene pure oggetti d’oro o preziosi.

Tutto avviene molto velocemente e una volta intascati i soldi poi i malfattori scappano senza lasciare traccia, con buona pace del figlio o del nipote che, invece, è sano e salvo a casa e all’oscuro di tutto.

E poi come non citare la truffa dell’sms: «Papà ho perso il telefono, accreditami i soldi in questo conto», ovviamente finto.

L’ultima trovata che sta mietendo decine di vittime tra gli over 65 è quella di “Agent Mark Williams”. Un broker fasullo (su Facebook si trovano diverse immagini riferite al quel nome). Ebbene questo sedicente professionista si mette in contatto con gli anziani tramite messanger e promette di far ottenere fino a 125 mila euro a fronte di soli 800 euro di apertura pratica. Niente di più falso.

Infine c’è tutto l’universo dei raggiri online, le vendite di prodotti fasulli o di trattative truffaldine che si concludono con versamenti di denaro su carte Postapay sono innumerevoli.

Gli anziani

«Bisogna capire che i soldi regalati non esistono più e che c’è gente che ha fatto delle truffe una professione, inventandosi ogni giorno nuove modalità per frodare i più fragili», spiega Franco Dani, presidente dell’associazione Angeli della notte Treviso.

Ma perché ci cascano così tante persone? «Le vittime sono anziani con un’età media di 70 e quindi persone fragili e poi è anche questione di indole: noi trevigiani siamo un po’ creduloni. Una volta che vengono truffati poi ci rimangono malissimo, si sentono penetrati nella loro fragilità. Dall’altra parte ci sono persone molto preparate che hanno studiato il sistema per raggirare le povere vittime», conclude Dani.

La difesa

I carabinieri hanno attivato dei progetti in comunione con l’associazione Angeli della notte Treviso proprio per aiutare gli anziani a non cadere in queste trappole insidiose.

Il comando provinciale di Treviso offre una lista di consigli per prevenire di essere raggirati: «Innanzitutto bisogna diffidare da offerte particolarmente vantaggiosa. Un oggetto di valore non può costare un decimo di quello che vale», annunciano dal comando, «Meglio chiedere fotografia e i particolari non visibili, in modo da accertarsi dell’effettiva esistenza del bene e poi conservare gli screenshot delle comunicazione. Ancora, è importante utilizzare metodi di pagamento tracciabili e diffidare da richieste di denaro e soprattutto non fornire dati personali cosi utente password».

Un altro accorgimento è prestare attenzione ai link e ai loghi: molto spesso le richieste arrivano da società con link simili a quelle delle società reali.

Puntano molto spesso anche sull’urgenza: sms del tenore “Papà, mi si è rotto il cellulare, mandami i soldi chiedendo dati personali”.

Un altro utile accorgimento è quello di non postare le foto delle vacanza e dei propri movimenti sui social, post dai quali ladri e truffatori potrebbero evincere informazioni utili per i loro scopi.