Tragedia a Medolino in Croazia: soffoca la sorella invalida dopo una lite
POLA. L’autopsia sulla salma, effettuata al Reparto di patologia dell’Ospedale cittadino, ha contribuito a confermare gli atroci sospetti degli investigatori: è stata la sorella di 66 anni a uccidere la 68enne di Medolino inchiodata sulla sedia a rotelle.
Dopo l’interrogatorio, come reso noto dalla polizia, la donna nel corso della giornata di ieri è stata rinchiusa in una cella della Questura istriana nell’attesa della decisione del giudice istruttore sulla carcerazione preventiva di un mese che viene data per scontata.
Comunque ora la parola passa alla Procura. La tragedia si è consumata il 24 agosto scorso in un seminterrato di Medolino, dove la vittima abitava.
Erano le 17 circa – cosi la ricostruzione ufficiosa – quando la donna, di due anni più giovane della sorella, ha alzato le mani sulla vittima, evidentemente dopo un litigio contraddistinto da toni violenti.
Alcuni vicini di casa hanno raccontato di aver sentito urla che non promettevano niente di buono. Si presume che per soffocare la vittima sia stato utilizzato un cuscino. Infatti, sul corpo gli inquirenti non hanno trovato tracce di violenza, dunque niente fori provocati da proiettili o ferite da arma da taglio: tutto sembrava suggerire l’ipotesi del soffocamento, come poi confermato dall’autopsia.
Dopo aver commesso l’atroce delitto, la 66enne ha tentato di suicidarsi utilizzando qualche oggetto appuntito, procurandosi però unicamente lesioni di natura superficiale.
A trovare le due donne è stata, nella tarda serata, la figlia dell’omicida che ha immediatamente chiamato la polizia.
Gli agenti arrivati sul posto hanno trovato la 66enne in uno stato profondamente confusionale per cui è stata ricoverata al Reparto di psichiatria dell’ospedale di Pola.
Difficile ipotizzare al momento il movente del folle gesto, si sa comunque che la 66enne si prendeva cura della sorella maggiore invalida. Il reato ipotizzato nei suoi confronti, attualmente, è l’omicidio aggravato.