Lido di Venezia, dove atterrano le star (da sempre)
Milano e Roma non avevano ancora aeroporti civili degni del nome quando nel 1926 in Laguna, a soli tre chilometri da piazza San Marco, inaugurò lo scalo aereo Giovanni Nicelli. Conosciuto anche come aeroporto di San Nicolò o di Venezia Lido, per la Bbc - il celebre servizio pubblico radiotelevisivo del Regno Unito - entra a pieno diritto nella lista dei dieci aeroporti più belli del mondo. Per questa meritata fama, e perché siamo certi che non tutti gli italiani ne hanno sentito parlare, Panorama gli dedica un «ingrandimento», proprio nei giorni in cui al Lido impazza la Mostra del Cinema numero 81 e le star sono più numerose delle gondole nei canali. Diciamo subito che il Nicelli non è archeologia aeronautica: lo scalo, con pista in erba lunga 994 metri e larga 45, ha registrato nel 2023 circa seimila movimenti, con provenienza prevalente da Germania, Austria, Svizzera. Il traffico, in costante incremento, è costituito da velivoli turistici e privati, con 2 o 4 posti, e dagli aerotaxi.
Il Nicelli è comodo, un vero «city airport», a solo dieci minuti di navigazione dal cuore di Venezia. Inoltre, è un polo per attività commerciali e culturali, eventi, meeting, congressi, esposizioni d’arte, riprese cinematografiche e sfilate di moda. Fino al 1961, prima che aprisse lo scalo di Tessera, è stato l’unico aeroporto in Laguna, dove oltre che i voli di linea sbarcavano le star del grande schermo e le personalità richiamate dalla più antica mostra cinematografica del pianeta (fondata nel 1932, apice del Ventennio fascista). Scendevano la scaletta divi pronti a sfoderare sorrisi per i paparazzi, anche se negli anni Trenta ancora non si chiamavano così. Non c’è nome che abbia brillato sugli schermi che non sia passato da qui: Orson Welles, Cary Grant, Charlie Chaplin, Sophia Loren, Ingrid Bergman, Claudia Cardinale, Burt Lancaster, Luchino Visconti. La teoria di star, attori, magnati, famosi a qualsiasi titolo continua: cosa c’è di meglio che scendere al Lido in un aeroporto carico di cotanto fascino? Nel 2026 il Nicelli, restaurato a fondo tra 2006 e 2008 (con lavori di perfezionamento durante la pandemia da Covid), taglierà il secolo di vita. Ma già si sta celebrando - per decisione della società che lo gestisce, guidata dal presidente e ad Maurizio Luigi Garbisa - con la seconda parte (la prima ebbe corso nel 2023) di una mostra che confluirà in un’unica esposizione quando verrano spente le cento candeline.
Fino al 29 settembre la mostra - curata da Giacomo Zamprogno e Gianni De Michelis con ricerche del comitato storico diretto da Massimo Dominelli - racconterà il periodo tra lo scoppio della Seconda guerra mondiale e l’apertura dell’aeroporto di Tessera. Fotografie, manifesti, filmati, cartoline e memorabilia aspettano il visitatore nel bunker militare anni Trenta, vicinissimo allo scalo. Guerra, Dopoguerra e Dolce vita sono i tre pilastri: l’ingresso è gratuito, con orario dalle 10 alle 18. La mostra è allestita da Ott Art, il catalogo (in italiano e inglese) è edito da Antiga Edizioni. Sarà motivo di orgoglio, per tutti, veneziani compresi, ripercorrere la storia dello scalo intitolato all’aviatore Giovanni Nicelli, caduto nel primo conflitto mondiale. Fu l’ingegner Renato Morandi a trasformare l’area in aeroporto civile, destinazione del primo volo di linea italiano, operato dalla compagnia Transadriatica. La stazione passeggeri, inaugurata nel 1935 dal Duca di Genova, era considerata la migliore d’Italia, all’avanguardia in Europa.