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Paralimpiadi, il triestino Parenzan oggi si gioca il pass per la finale: «È già un sogno, sono preparato

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TRIESTE Nei suoi occhi ancora le immagini della fantastica vittoria ai quarti di finale ma nella sua testa il pensiero, che lo tartassa da due minuti dopo aver vinto il turno precedente, fisso sulla prossima sfida.

Il pongista triestino Matteo Parenzan, alla seconda Paralimpiade in carriera dopo la partecipazione a 19 anni a Tokyo 2020, è già certo di conquistare almeno la medaglia di bronzo dopo il netto successo di martedì contro il cileno Ignacio Torres con il punteggio di 3-0 (11-9, 11-6, 11-9).

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Ma il campione del mondo (2022) e europeo in carica (2023) non vuole fermarsi a questo risultato ma centrare l’accesso alla finale per l’oro (venerdì alle 17) del torneo di tennis tavolo della classe 6 a Parigi 2024.

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«Salire sul podio di una Paralimpiade a soli 21 anni è un sogno che si realizza. Dopo aver sconfitto il sudamericano ho ripensato velocemente a tutte le tappe di questo percorso da Tokyo 2020 a oggi. I titoli, l’ingresso nel Gruppo Sportivo (Matteo cresciuto nell’Ask Kras di Sgonico è un atleta del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa) e qui in Francia la conferma di essere almeno tra i migliori quattro del mondo».

L’azzurro, che negli ottavi si era sbarazzato dell’australiano Hirt, ritorna sul quarto di finale analizzando il match, come di consueto con lucidità e grande capacità di sintesi: «Io e Torres siamo due giocatori cresciuti molto negli ultimi tre anni e che hanno perso pochissime partite. Sapevo che l’avversario fosse ostico, un mancino che fa della lettura tattica dell’incontro e delle singole situazioni la sua grande qualità. Io però avevo preparato la partita nei minimi dettagli, allenandomi tantissimo nelle ultime stagioni per affrontare i mancini, e devo ammettere che sono riuscito a mettere in pratica alla perfezione il piano partita».

Il 21enne, seguito in tribuna da un folto gruppo di tifosi guidato dai genitori Valentina e Michele, ha sfoderato una prestazione magistrale, mettendo la testa avanti fin dai primi scambi. «Ero mentalmente preparato e lucido per vincere la sfida - dice Matteo -. Nei primi due set ho condotto le danze, limitato gli errori e sono riuscito a farlo spostare da una parte all’altra senza dargli punti di riferimento. Nel terzo parziale il cileno ha provato con foga a rientrare in partita ma con calma, pallina dopo pallina, sono riuscito a placarlo, ricucire il -4 e vincere poi set e partita».

Oggi (giovedì 5 settembre) però, con inizio alle 14, si volta pagina perché c’è una semifinale da giocare: la testa di serie n.2 del torneo affronterà lo statunitense Ian-Philip Seidenfeld, che a Tokyo 2020 si mise al collo l’oro e sconfisse Matteo nel giro eliminatorio.

Contemporaneamente nell’altra semifinale si incroceranno il thailandese Rungroj Thainiyom (n.3 del mondo) e il n.1 del ranking, il danese Peter Rosenmeier. «Seidenfeld è un giocatore pericolosissimo, dotato di una grande servizio e di una certa capacità a velocizzare da subito il gioco. Dovrò soprattutto insistere sul servizio corto per farlo uscire dalla partita. AI Mondiali 2022 è uscito ai quarti e nelle altre competizioni si è nascosto. Ma oggi bisogna resettare tutto e concentrarsi unicamente su questa semifinale».

La semifinale dovrebbe essere in diretta sulle reti Rai (Rai Due e Rai Sport) alle 14:00: la visibilità adeguata per un campione come Matteo. —

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