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Bonus di 17mila euro al presidente del Maap di Padova, FdI: «Indaghi la Corte dei conti»

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Non un aumento di stipendio, ma un bonus di quasi 17 mila euro lordi per i tre mesi in cui il presidente Mario Liccardo ha sostituito il direttore, assente per motivi personali.

È la soluzione approvata il 4 settembre dall’assemblea dei soci del Maap, il mercato agroalimentare di corso Stati Uniti, che ha dovuto affrontare un periodo di instabilità per la mancanza di management.

A fine luglio si era prospettato un aumento di compensi per tutti i componenti del consiglio di amministrazione, ma le polemiche che ne erano seguite hanno portato a una soluzione ponte che riconosce solo il maggior impegno del presidente.

Soluzione che è finita comunque nel mirino del capogruppo di Fratelli d’Italia Matteo Cavatton: «È una spesa infondata, di cui interessero la Corte dei conti». Ma l’esponente meloniano solleva un altro caso: «Si farebbero più sedute di cda per avere più gettoni di presenza: è così? Farò un accesso agli atti per capirlo», spiega.

Il bonus al presidente

Mario Liccardo è correttamente uscito quando l’assemblea dei soci ha affrontato il punto all’ordine del giorno «Attività straordinarie di supplenza al direttore, per il periodo di suo impedimento con decorrenza dal 17 giugno 2024». Ed è stata approvata la decisione di riconoscergli 5.620,70 euro lordi mensili per i tre mesi di impegno straordinario che coincidono con l’assenza del direttore.

«Alla fine l’aumento di stipendio è arrivato anche se ho l’arroganza di pensare che l’aver sollevato pubblicamente la questione sia quanto meno servito ad impedire che si procedesse anche all’aumento del gettone di presenza per i componenti del cda – sottolinea Cavatton – In ogni caso, il riconoscimento retroattivo di quasi 17 mila euro a favore del presidente è un ircocervo giuridico sul quale è bene si esprima la Corte dei conti. Ribadisco non solo l’assoluta infondatezza delle presunte ragioni a sostegno di questo ennesimo aumento della spesa pubblica, bensì anche la palese assenza di direzione politico-amministraviva degli enti partecipati dal Comune. Mi lascia quasi interdetto l’indolenza ed il disinteresse del sindaco, al quale pure avevo chiesto di intervenire per impedire questo scempio della buona amministrazione».

Il caso dei gettoni di presenza

Cavatton però è pronto a sollevare un altro caso che investirebbe la dirigenza del mercato di corso Stati Uniti: «Resta da indagare e verificare, infine, la alquanto insolita frequenza con cui viene convocato il consiglio di amministrazione: ho effettuato un accesso agli atti per poter confrontare il numero di sedute annuali dell’attuale management con quelle dei passati cda – anticipa il capogruppo di Fratelli d’Italia – Mi auguro davvero che l’esito non corrisponda a quanto già si mormora, ossia che vi sia stata un’esplosione del numero di sedute rispetto ai mandati precedenti, perché sarebbe un’ulteriore voce di costo da sottoporre agli organi di controllo competenti».

Per quanto riguarda i compensi infatti, il presidente Mario Liccardo – ex assessore e già presidente dell’associazione “Amo Padova” vicina al sindaco Giordani – ha un fisso di 28.800 euro lordi annui più un gettone di presenza di 273 euro lordi a seduta.

Gettone che prendono anche i consiglieri: Dora Rizzardo (indicata da Coalizione civica), Massimo Bressan (indicato dalla Camera di commercio), Roberto Boscolo e il vicepresidente Francesco Timperi (questi ultimi esponenti del Gruppo grossisti).