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Mose, la fibra ottica per alzare le barriere conclusa nel 2026

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All’inizio del 2026 il Mose muoverà le sue barriere grazie al sistema di collegamento in fibra ottica. Mancano ancora poco meno di un anno e mezzo di lavori prima di completare la rete infrastrutturale della grande opera. A giugno scorso era infatti stato firmato il contratto con Open Fiber, azienda italiana che opera nel mercato delle infrastrutture di rete in Fith per la posa dei cavi della fibra ottica, già attiva nella laguna di Venezia.

Il 29 novembre scorso il Cta, il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto, aveva a sua volta approvato il progetto. In quella occasione il Commissario straordinario per il Mose, Elisabetta Spitz, aveva annunciato di aver individuato in Open Fiber l’azienda destinata a completare il sistema primario di trasmissione dati.

Il contratto prevede che progetto e realizzazione vengano effettuati in 18 mesi per un costo di 6 milioni e 100 mila euro.

Ad oggi la connessione del Mose è garantita dal sistema satellitare, che una volta completata la realizzazione di Open Faber lascerà il posto alla fibra ottica, e dal ponte radio, strumento, quest’ultimo, fondamentale per il sistema ridondato di connessione dell’opera.

La fibra ottica andrà ad implementare la connettività del Mose. Il sistema di telecomunicazioni del Mose è un tassello fondamentale dell’opera perché consente i collegamenti e la sincronizzazione dei sistemi di automazione delle barriere ed è ridondato: la fibra ottica sarà affiancata dal Ponte Radio che dal 2020 ha contribuito alla riuscita delle operazioni di sollevamento.

La scelta su Open Fiber è stata effettuata con affidamento diretto, come da prerogative della struttura commissariale. La fase provvisoria del sistema di comunicazione per azionare le barriere risale, come detto, al 2020 quando cioè fu realizzato un ponte radio provvisorio dell’Esercito.

In parallelo, negli anni scorsi era stato dato seguito a un accordo con Telespazio per attivare la comunicazione tra bocche di porto e control-room (accordo in scadenza nel 2025). Nell’ottobre del 2022 era andata invece deserta la gara (poco meno di 5 milioni di euro) per l’attivazione del servizio di fibra ottica per i successivi 15 anni.

In attesa di quella tra le bocche di porto, la control room dell’Arsenale è invece già connessa con la fibra ottica. La control room dell’Arsenale entrerà definitivamente a pieno regime a partire dalla prossima stagione. La struttura è comunque già connessa con la fibra alla Control Room del Lido. Anche le control room devono infatti essere ridondate, motivo per cui ne esistono due.

Nel frattempo, come deciso nel bando aperto ormai un anno fa, sarà la Sirti Digital Solutions a occuparsi di realizzare le infrastrutture di rete del sistema Mose all’interno delle singole bocche di porto, con l’obiettivo di integrarne le diverse tecnologie, sia fisiche che digitali.

«Siamo felici di poter continuare a lavorare sul sistema Mose e contribuire al servizio che rende alla comunità veneziana – dichiara Luca Rubaga, Managing Director –. È per noi motivo di orgoglio sapere che con il nostro lavoro possiamo contribuire alla protezione degli abitanti di Venezia oltre a preservare la sua laguna e il suo inestimabile patrimonio storico, artistico e ambientale. Poter mettere a servizio comune le nostre competenze ci consente di dimostrare i molti benefici che la trasformazione digitale può portare alla vita di tutti i giorni, specialmente nell’ambito della sicurezza», conclude.