Delle telefonate registrate agli occhiali spia: gioco in difesa o si sta lanciando il “metodo Ray Ban”?
Le telefonate registrate, gli screeshot di email e anche di chat dalle quali è stata rimossa, il riferimento a un messaggio audio con voce femminile. Da quando è esploso il giallo della sua nomina a consigliere del ministro Gennaro Sangiuliano, non passa giorno che Maria Rosaria Boccia non posti sulla propria pagina Instagram dichiarazioni, allegati e messaggi cifrati tesi a confermare la sua versione. A ben vedere c’è qualcosa che non torna nella tempistica, come il fatto che abbia annunciato la sua nomina a consigliere per i grandi eventi il 26 agosto, sebbene fosse stata rimossa dalle chat della comunicazione del ministero una settimana prima. Ma, in questa sorta di telenovela a puntate che è diventato il profilo di Maria Rosaria Boccia, è soprattutto altro a suscitare una sensazione straniante e diversi interrogativi, compresi quelli che riguardano un giro a Montecitorio con gli occhiali Ray Ban Meta che consentono di registrare video.
I post di Maria Rosaria Boccia
Passi per gli screenshot di email e messaggi che tutto sommato sono piuttosto recenti e dunque con ogni probabilità rimasti in archivio semplicemente perché non sono stati cancellati. Ma le telefonate registrate? E, ancora prima, gli occhiali-spia? A che gioco sta giocando Maria Rosaria Boccia? È una donna ferita? È una professionista che sta mettendo sul tavolo tutte le sue carte per difendere la propria reputazione e non passare da millantatrice, sebbene abbia anche ricevuto una diffida dalla Camera della moda? È un’ingenua in difficoltà, che non si rende conto che sta alimentando proprio quel tritacarne mediatico dal quale si vorrebbe salvare? O è una tanto previdente da premurarsi di registrare una telefonata, che per come è stata proposta, a osservatori terzi risulta un tantino pleonastica rispetto al carteggio cui fa riferimento?
Il giro di Boccia a Montecitorio con i Ray Ban con telecamera incorporata
A chi e perché viene in mente di registrate telefonate in un contesto che, in quel momento, appariva del tutto lineare? A chi e perché, in tempi non sospetti (siamo a metà maggio) viene in mente di andarsene in giro per i corridoi di Montecitorio con una telecamera di fatto pressoché nascosta nella stanghetta degli occhiali? Dopo che questa bizzarria è stata scovata nelle sue storie in evidenza da Selvaggia Lucarelli, che ne ha parlato sul Fatto Quotidiano, Boccia ha postato una foto con descrizione dei Ray Ban Meta scrivendo che non c’è “nulla di illegale”. Nella descrizione postata si legge che quando gli occhiali sono in modalità attiva “si accende un piccolo led bianco disposto vicino alla lente destra”, come a dire che nulla è stato fatto nell’ombra, che tutti si sarebbero potuti accorgere di quella lucetta. Ma, insomma, onestamente, quanti sentono di poter dire che avrebbero notato quel dettaglio?
Sangiuliano sgombra il campo dalle illazioni
Boccia, in quel frangente, era solo una imprenditrice di provincia così entusiasta della nuova avventura che le si parava davanti nei palazzi della politica da non sapersi trattenere da uno strappo macroscopico alle regole (a Montecitorio non si possono fare riprese, se non in precisi spazi) o pensava ad altro? In queste ore, man mano che l’organizzatrice di eventi di Pompei tira fuori la sua documentazione, c’è chi ha preso a interrogarsi se Boccia possa avere altro in mano e se eventualmente questo possa mettere in una posizione più scomoda il ministro Sangiuliano.
Un nuovo “metodo”?
Il ministro, dal canto suo, oltre a chiarire che “mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia”, che nessun documento riservato le è mai passato per le mani e che non è stato commesso alcun abuso o illecito, stando a un retroscena de La Stampa, ha sgombrato il campo da queste illazioni assicurando ai suoi amici e collaboratori che può uscire “al massimo qualche foto privata o qualche messaggio whatsapp con i cuoricini”. Dunque, sul “giallo della nomina” per quel che riguarda Sangiuliano siamo, come molti pure hanno fatto notare, al puro gossip. Ed è forse su altri interrogativi che bisognerebbe concentrarsi, uno su tutti: siamo di fronte a un caso di relazioni personali andate a rotoli o, come di fatto ipotizzano quelli del “ci potrebbe essere altro”, stiamo assistendo – non è chiaro quanto consapevolmente – a un passaggio dal “metodo Fanpage” al “metodo Ray Ban”?
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