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Сентябрь
2024

Progetto di recupero del campo Ferrini: ecco il verdetto del Coni per la svolta

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TRIESTE Qualche passo avanti per il “Giorgio Ferrini” in piazzale delle Puglie, perlomeno a livello progettuale, poi aspettiamo il cantiere. Lo studio di fattibilità è stato redatto dallo studio udinese Vittorio & associati, specializzato in impianti sportivi, ed è stato “girato” al Coni per il parere, che si spera possa arrivare entro la fine del mese.

L’importo previsto per l’esecuzione della sospirata riqualificazione è di 3 milioni, il Comune ne ha 1,2 rinvenienti da un finanziamento regionale, quindi ne deve trovare altri 1,8. L’assessore Elisa Lodi dice che si metterà in cerca delle risorse mancanti, ma che forse con quel 1,2 milioni si potrebbe già anticipare un primo lotto. E racconta come l’architetto Vittorio ha concepito la rinascita del campo di Ponziana, posto proprio sotto il palasport di Chiarbola. Si interverrà su spogliatoi, edificio di servizio, tribuna, rifacimento del campo in erba sintetica, relamping delle quattro torri-faro.

Esposto il sommario, l’assessore esamina le varie soluzioni. Partendo dagli spogliatoi che godono di ampi spazi (circa 150 metri quadrati) e che saranno così rimodulati: 2 strutture per gli atleti più una per l’arbitro, totale di 12 docce e 7 lavabi; funzionerà una piccola palestra da 15 metri quadrati, mentre avranno spazio l’ufficio della società, la sala riunioni, il magazzino delle attrezzature.

Elisa Lodi passa poi all’adeguamento dell’edificio di servizio, un “polifunzionale” dove troveranno posto il bar, la biglietteria, il wc a uso pubblico. Occorrerà - spiega l’assessore - una sistemazione interna minima, ma l’impianto elettrico dovrà essere rifatto.

Si passa alla tribuna dove le novità s’infittiscono. Innanzitutto non si utilizzerà più quella sul lato di via Visinada ma solo quella in piazzale delle Puglie; inoltre saranno creati dei “microsettori” allo scopo di agevolare l’afflusso degli spettatori al loro posto. Previa pulizia dei gradoni, saranno appoggiati seggiolini monoscocca a colori alternati bianco-rosso.

Per migliorare il comfort - commenta la Lodi - si procederà con una copertura in acciaio e legno, tale da proteggere la zona centrale dove si accomoderanno 280 persone.

Infine il piatto forte del menu Ferrini: il rifacimento del “verde” in erba sintetica. Il campo verrà ridotto a 96,10 x 57,60 metri rispetto agli attuali 100x60, restando comunque su dimensioni da consentirne la fruizione fino all’Eccellenza. Sarà inoltre ultimato il tracciato delle tubazioni in polivinilcloruro drenanti, che convoglieranno le acque meteoriche verso un pozzetto di decantazione.

Questo è l’incoraggiante avvenire di un impianto realizzato tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000. Era il campo di una storica compagine triestina come il Ponziana e venne dedicato alla memoria di un nome illustre del calcio italiano negli anni ’60-70, Giorgio Ferrini, centrocampista del Torino e della Nazionale, dove disputò un Mondiale (1962) e con cui divenne campione d’Europa (1968).

Purtroppo gli ultimi nove anni non si sono rivelati all’altezza del capitano granata. La fase discendente comincia nella stagione 2014-15, quando il Ponziana accusa la crisi finanziaria, tanto da non riuscire a saldare i debiti con il Comune proprietario del campo. Siamo nell’epoca Cosolini e il Municipio fatica addirittura a farsi ridare le chiavi. Nella primavera 2017, quando Dipiazza è tornato sindaco e allo Sport siede Giorgio Rossi, ha inizio il settennato delle ipotesi: prima un project financing da 800.000 euro; poi un avviso pubblico per cercare privati investitori; si fa viva la Triestina, che presenta una super-proposta in due fasi, la prima delle quali è chiamata a restaurare l’esistente con 4,5 milioni (1,2 l’apporto comunale), la seconda sale a quasi 11 milioni con la costruzione di una foresteria per giovani atleti. Ma il sogno è spezzato dalla morte di Mario Biasin, finanziatore dell’operazione. Senza quell’apporto Mauro Milanese getta la spugna. E il Ferrini è ancora là, a giocare con le bottiglie di plastica vuote, il terreno divelto, la recinzione beffata.