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Сентябрь
2024

Grenfell Tower, la commissione d’inchiesta contro le aziende e le istituzioni: «Disonestà e incompetenza»

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Dito puntato contro «la disonestà e l'incompetenza» attribuite ad aziende private, ma anche a istituzioni pubbliche, servizi di soccorso, politici locali e governo nazionale nel rapporto finale presentato oggi sul rogo della Grenfell Tower di Londra, grattacielo di edilizia popolare ai margini del quartiere del lusso di Kensington e Chelsea teatro oltre sette anni fa del più grave incendio del dopoguerra in uno stabile residenziale britannico.

Rapporto molto atteso da media e famiglie delle vittime come un'occasione per «svergognare» finalmente i responsabili di quel «disastro annunciato».

Il rapporto, articolato minuziosamente in ben 1700 pagine dopo anni di raccolta di elementi e di testimonianze da parte della commissione indipendente d'inchiesta guidata di sir Martin Moore Bick, alto magistrato a riposo, mette in rilievo i «decenni di fallimenti» attribuiti a vari governi e a una quantità di soggetti come cause ultime della strage.

Sullo sfondo di negligenze normative, di manutenzione e di controllo moltiplicatisi negli anni della privatizzazione della gestione di tanta parte dell'edilizia popolare pubblica nel Regno.

Quasi nessuno viene risparmiato nella requisitoria sintetizzata stamane da sir Martin: dalle aziende che produssero o installarono i pannelli incriminati, a quella che curò un restauro fatto al risparmio nel 2011, fino ai responsabili politici.

A quest'ultimo riguardo, il documento chiama sul banco degli imputati i vari governi (conservatori e laburisti) succedutisi «dai primi anni '90» per «i decenni di fallimenti» e «le occasioni perdute» di legiferare in modo più severo sui rivestimenti a rischio; nonché, nello specifico, il governo Tory-LibDem di David Cameron e Nick Clegg, colpevole d'aver addirittura alleggerito nel 2010 le regole di controllo; e l'amministrazione del municipio di Kensington and Chelsea, per la «persistente indifferenza» di fronte ai ripetuti allarmi della comunità locale in materia di «sicurezza delle persone più vulnerabili» (parole in netto contrasto con la conclusione assolutoria verso la presunta buona fede delle autorità municipali contenuta a suo tempo in una controversa inchiesta giornalistica dello scrittore Andrew ÒHagan).

Nel rogo morirono il 14 giugno del 2017 due italiani, la coppia di fidanzati veneti formata da Marco Gottardi e Gloria Trevisan, entrambi architetti, il primo di San Stino di Livenza e il secondo di Camposampiero. Moore Bick ha illustrato come hanno lavorato, e male, i vigili del fuoco. Le persone decedute sono morte asfissiate e non carbonizzate. Nella tragedia morirono 54 adulti e 18 bambini. Alcune vittime non sono state riconosciute. Al termine dell’intervento del giudice anziano una folla di giornalisti ha atteso che parlassero i familiari delle vittime. Le quali hanno ribadito gli stessi concetti espressi da Gottardi.

Ad alimentare il fuoco fu in particolare il rivestimento estetico della facciata: fatta di pannelli rivelatisi infiammabili frattanto messi fuori legge nel Regno, ma non ancora rimossi completamente da tutti gli edifici, secondo diverse denunce. Sul piano penale prosegue intanto un'indagine parallela, ma la polizia ha confermato di non prevedere eventuali incriminazioni per negligenze o strage colposa prima del 2026. Una tempistica criticata dalle associazioni dei familiari delle vittime e dagli scampati.

Il governo britannico si scusa con le vittime

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha chiesto solennemente scusa a nome di tutti i governi precedenti e le istituzioni del Regno ai familiari delle vittime e dei superstiti del rogo di Grenfell Tower, a Londra, che nel giugno del 2017 provocò 72 morti (inclusi due inquilini italiani).

«A sette anni di distanza esse stanno ancora attendendo la giustizia che meritano», ha detto Starmer intervenendo alla Camera dei Comuni. E ha assicurato che il suo governo s'impegna a fare tutto il possibile affinché una strage del genere non possa «ripetersi mai più».

«Voglio dire molto chiaramente» che le vittime del rogo di Grenfell Tower sono state «gravemente tradite, prima, durante e dopo la tragedia», ha riconosciuto il premier britannico Starmer in riferimento alle denunce d'incompetenza o disonestà rivolte a vasto raggio dal rapporto a istituzioni politiche, imprese private dell'edilizia, organismi vari e servizi di soccorso. Il primo ministro ha quindi formalizzato l'atto di scuse, assicurando che il suo governo s'impegna a fare tutto il possibile affinché una strage del genere non possa «ripetersi mai più».

Il padre di Marco Gottardi

«C'è soddisfazione perché, finalmente, si conclude questa fase e si riconosce ciò che era evidente. Del resto, le prove erano talmente schiaccianti che era impossibile che il rapporto uscisse in modo diverso. Tuttavia, ci hanno abituato al fatto che non sempre tra le cose ovvie e ciò che effettivamente accade c'è piena coincidenza, com'è invece successo oggi».

Lo ha detto Giannino Gottardi, papà di Marco, di 28 anni, che morì nell'incendio della Grenfell Tower di Londra, assieme alla fidanzata Gloria Trevisan, di 26 anni, commentando il rapporto finale sulla vicenda diffuso oggi dalle istituzioni britanniche.

«Per noi famigliari - ha aggiunto Gottardi, che è anche presidente della Fondazione Grenfellove Marco e Gloria - resta il rammarico che il processo penale non inizierà prima che siano trascorsi dieci anni dalla tragedia, avvenuta nel 2017. Cerchiamo di non pensarci, perché quella giudiziaria è una ferita aperta che speravamo di chiudere prima, mentre quella umana, della perdita di nostro figlio e di Gloria, non si potrà mai più rimarginare».