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Сентябрь
2024

Il blocco di X in Brasile che renderà ancor di più Musk “martire” della “libertà di pensiero”

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La notizia era ampiamente nell’aria e da Giornalettismo avevamo previsto l’esito. Per questo non ci ha colto di sorpresa la chiusura, arrivata venerdì 30 agosto, di X in Brasile, dal momento che la piattaforma di Elon Musk non ha adempiuto alla richiesta del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes che, dopo la chiusura degli uffici di X in Brasile, aveva dato un certo periodo di tempo per nominare un rappresentante legale del social network nel Paese dell’America Latina, oltre che per effettuare un pagamento da 3 milione di dollari in multe. Musk, tuttavia, ha continuato a fare orecchie da mercante, dal momento che – secondo la sua visione – le imposizioni della Corte avrebbero fortemente limitato la libertà di movimento di X.

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X chiuso in Brasile, la conseguenza di un iter legale che va avanti da aprile

L’oggetto del contendere, ovviamente, è rappresentato dall’attività di alcuni account che erano stati segnalati dalle autorità brasiliane, in virtù delle loro pubblicazioni contro la legge. Pur di non dare seguito alle decisioni delle istituzioni brasiliane, Elon Musk ha preferito avviare un lungo braccio di ferro con queste ultime. La chiusura degli uffici di X sul territorio brasiliano, ad esempio, si era resa necessaria – secondo il magnate – perché se ci fosse stato ancora un presidio nel Paese, le autorità brasiliane avrebbero potuto prendere dei provvedimenti legali nei confronti dei dipendenti (ad esempio, Musk ha denunciato apertamente il rischio dell’arresto per il suo rappresentante legale). In tutta risposta, la Corte Suprema aveva dato un ultimatum (scaduto giovedì 29 agosto) a Musk per sanare la sua posizione in Brasile.

In seguito alla scadenza dell’ultimatum, l’autorità garante delle telecomunicazioni ha provveduto a rendere esecutiva la richiesta della Corte Suprema e tre dei principali operatori di telecomunicazioni del Paese hanno affermato che avrebbero iniziato a bloccare l’accesso degli utenti a X da mezzanotte di venerdì 30 agosto. Da quel momento in poi, come vedremo in altri articoli del nostro monografico, Elon Musk ha di fatto puntato il dito contro l’azione dei magistrati brasiliani e contro presunte violazioni della libertà di espressione e di manifestazione del pensiero.

Musk, tra le altre cose, ha messo in atto anche azioni controverse (come la pubblicazione senza omissis dei documenti della Corte Federale), mettendo nero su bianco e davanti agli occhi dell’opinione pubblica le motivazioni che lo hanno convinto a non prendere i provvedimenti richiesti dalle autorità brasiliane. Una nuova battaglia in nome della “libertà” su X, un nuovo modo per porsi davanti alla sua audience come il Robespierre illuminato. Il tutto mettendo a rischio 22 milioni di potenziali utenti in Brasile, il terzo Paese dove X è maggiormente utilizzato nel mondo.

L'articolo Il blocco di X in Brasile che renderà ancor di più Musk “martire” della “libertà di pensiero” proviene da Giornalettismo.