Effetto Mostra del Cinema, non si trovano più taxi d’acqua: multati quasi 50 titolari di licenza
Valigie pesanti o gambe incerte, tempi stretti o orari scomodi, caldo eccezionale o età avanzata, le motivazioni non cambiano il risultato: tutti restano ugualmente a terra. Un taxi acqueo libero, a Venezia, è sempre merce rara; nei giorni della Mostra del cinema è proprio un unicorno. Perché, se è vero che le tariffe per una corsa in motoscafo bianco sono alte, non sono comunque paragonabili ai prezzi per una giornata intera passata a disposizione di qualche stella del cinema che deve fare su e giù tra il tappeto rosso del Lido e le feste sul Canal Grande.
Peccato che, per quanto meno remunerativo, garantire il servizio pubblico sia un obbligo, anche quando l’alternativa è accompagnare in giro per la laguna Angelina Jolie o Brad Pitt (che poi, ormai, rigorosamente in barche separate).
Alle lamentele degli anziani veneziani che si sono visti preferire divi, registi e critici ha prestato orecchio la polizia locale, che nei primi tre giorni della kermesse lidense ha deciso di controllare la situazione stazio per stazio, se necessario lasciando in armadietto le divise per potersi mescolare tra la folla a Rialto, piazzale Roma e Santa Lucia.
E il bilancio dei controlli è anche più impietoso di quanto si sarebbe potuto immaginare: a stento si trovano due tassisti per ogni dieci che dovrebbero essere a disposizione, su 48 motoscafi formalmente in turno, 37 si erano dati alla macchia; o, meglio, al noleggio con conducente.
«Non si trova un taxi in città neanche per sbaglio», tuona il comandante della Locale, Marco Agostini, che non ha mai nascosto la sua insofferenza per le ambiguità delle doppie licenze, «Il minimo va garantito, il servizio privato va fatto fuori dall’orario di turno. E sono gli stessi che, magari, si vengono a lamentare in comando perché qualcuno gli “ruba il lavoro”, mostrando due foto di qualche barca da diporto che dicono a noleggio.
Esposti tutti da verificare, intanto però chi deve ritornare a casa dall’ospedale è costretto a fasi i chilometri a piedi, sotto il sole di questi giorni caldissimi». Giovedì una coppia di ultranovantenni, borsoni pesanti al seguito, ha dovuto riparare sui vaporetti Actv fin dove ha potuto, poi si è vista obbligata a scalare ponti che avrebbe potuto tagliare con una corsa in taxi, mentre il termometro batteva oltre la linea dei 32 gradi.
La situazione è particolarmente pesante al mattino: non mancano solo i motoscafi prestati per giornate intere alle star del Lido, sono assenti anche quelli che hanno trascorso la notte a fare spola per le feste. Mercoledì 28 agosto negli stazi di piazzale Roma, tra le 18 e le 24, i taxi dovevano essere nove, se ne trovavano solo due; a Rialto ne erano previsti tre e non ce n’era nessuno. Giovedì 29 agosto alla stazione, tra le 8 e le 18, dovevano essere 25, ma solo sette erano presenti. Ieri mattina, ancora a Rialto, se ne contavano appena due su 11 formalmente in turno.
Tutti i tassisti “scomparsi” si vedranno recapitare a casa una multa da 137,67 euro. Poca roba, per chi la può compensare con la fattura staccata a George Clooney. E infatti la vera sanzione arriverà dalla commissione di disciplina di categoria, che potrebbe decidere di sospendere le licenze incriminate. E ogni giorno di mancato incasso, allora, farebbe male davvero.