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Август
2024

Forum di Bled, arriva von der Leyen: il caso Gaza accende la polemica

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LUBIANA. È da anni uno degli appuntamenti di punta nel panorama politico europeo, un fiore all’occhiello per Lubiana. Ma quest’anno rischia di essere ricordato anche per accese dispute, causate dall’onda lunga dei massacri a Gaza. Il “Bled Strategic Forum” (Bsf), in agenda dal 2 al 3 settembre, è al centro di furiose polemiche, in Slovenia.

Tutto è iniziato con l’ufficializzazione dei temi e dell’agenda della nuova edizione, che vedrà come filo rosso l’analisi di un «mondo di realtà parallele», lo slogan ufficiale dell’iniziativa. Arriveranno in Slovenia personalità del calibro della presidentessa della Commissione europea, Ursula von der Leyen, affiancata in remoto dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Fra gli eventi di spicco il conferimento del premio “Bsf Distinguished Partner 2024” a Yulia Navalnaya.

Ma c’è anche un “panel” che ha fatto inalberare qualcuno, in quella Slovenia che ha coraggiosamente riconosciuto la Palestina mesi fa. È quello dedicato al «conflitto di Gaza e alla responsabilità globale», in programma nella prima giornata del Forum, lunedì. E che vedrà discutere di quanto sta accadendo nella Striscia anche un’ospite che sarebbe scomoda: si tratta di Tzipi Livni, ex vicepremier e già ministra degli Esteri in Israele, considerata da tanti la più potente israeliana dopo Golda Meyr, molto critica verso l’attuale governo Netanyahu, idee di centrosinistra e fama da incorruttibile. Da qualcuno – a Lubiana – è considerata persona non grata, il cui invito va annullato, pena boicottaggio del Forum.

Livni fu membro «del gabinetto di guerra israeliano durante gli attacchi a Gaza del 2008-2009», la cosiddetta Operazione Piombo Fuso, e avrebbe dunque sulla coscienza «1.100 vite di palestinesi» e «l’espulsione di più di 100 mila residenti di Gaza», l’attacco frontale del partito Levica (Sinistra), parte della coalizione di governo.

Livni, ha stigmatizzato Levica, avrebbe affermato che «Israele non è responsabile per le morti di civili da parte dell’esercito israeliano in aree in cui erano state ordinate evacuazioni», ha evidenziato il partito di sinistra. Non è finita. Il Pic, un centro legale sloveno per la protezione dei diritti umani e dell’ambiente, sostenuto anche da altre Ong, si è spinto fino a chiedere alla Procura nazionale di Lubiana di «aprire un’inchiesta» su Livni per «crimini di guerra», seguendo l’esempio di un tribunale in Gran Bretagna, che nel 2009 aveva emesso nei suoi confronti un mandato d’arresto, poi tuttavia annullato dopo un paio di giorni tra aspre polemiche e scuse ufficiali da parte di Londra.

Infine, due organizzazioni slovene pro Palestina sono insorte, sottolineando che «l’invito a Livni costituisce sostegno attivo alle politiche illegali di Israele da parte del governo sloveno» mentre si conduce «una guerra genocida a Gaza».

La difesa di Livni è stata presa invece dalla ministra degli Esteri Tanja Fajon. «Non è una decisione facile, ma se il forum, in quanto piattaforma ampia, cerca di mettere insieme punti di vista e opinioni diverse per discutere seriamente le questioni, allora è naturale che debba portare attorno al tavolo non solo persone che la pensano allo stesso modo», ha affermato Fajon. Chi chiede che Livni sia cacciata «deve essersi addormentato a metà anni Ottanta e deve essersi risvegliato antisemita», la dura critica anche del Dnevnik. Che ha parlato di «uscite isteriche della Sinistra e di certe Ong».