Pescava tartufi di mare in una zona vietata: multato per 5 mila euro
Due chili e mezzo di “dondoli” raccolti illegalmente lungo la riviera muggesana sono risultati particolarmente salati a un sub sloveno, multato per 5 mila euro dagli ispettori della Capitaneria portuale in quanto privo di autorizzazioni e dispositivi di segnalazione per la pesca subacquea in un punto in cui, peraltro, questa non sarebbe consentita.
Tutto è partito dalla segnalazione di un cittadino, che ha fatto scattare un’operazione di controllo nella baia di Muggia da parte del Nucleo ispettori pesca della Capitaneria portuale di Trieste.
Arrivati all’altezza del Cantiere navale Segnavento, gli ispettori, supportati operativamente dal Nucleo nostromi, hanno subito intercettato il sub in questione: un cittadino di nazionalità slovena che, noncurante delle restrizioni in quel punto della costa, stava effettuando pesca subacquea con l’ausilio di una bombola ad aria compressa. Il sub, peraltro, era privo del necessario dispositivo di segnalazione subacquea (boa di segnalamento che indica la presenza di un subacqueo in immersione), obbligatorio per garantire la sicurezza in mare.
Ma a costare caro allo sloveno è stato soprattutto il contenuto della rete di plastica blu di cui era in possesso, rilevata a seguito dei controlli. All’interno c’erano infatti circa due chili e mezzo di tartufi di mare, o “dondoli”, raccolti illegalmente.
Subito quindi sono scattate le sanzioni, in tutto tre multe per un ammontare complessivo di 5 mila euro: una per pesca in zone e tempi vietati, una per mancanza di dispositivi di segnalazione durante l’attività di pesca subacquea, e una per utilizzo di bombole per la pesca subacquea senza la necessaria autorizzazione alla pesca professionale.