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Август
2024

Condannato a 12 anni per abusi sulla figlia rinuncia all’appello: pena ridotta

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PAVIA. Rinuncia all’appello e ottiene lo sconto di pena di un sesto, un beneficio concesso dalla riforma Cartabia: la pena per un 47enne accusato di violenza sessuale aggravata sulla figlia passa così dai 12 ai 10 anni di carcere e diventa definitiva. L’uomo era accusato di proporre su siti di messaggistica incontri sessuali con la figlia di 11 anni. L’uomo, oltre che in provincia di Lodi, negli anni in cui sono stati commessi gli abusi ha dimorato anche in provincia di Pavia, a Cava Manara, e a Milano.

Il suo arresto, nell’aprile del 2023, e le indagini sul suo caso hanno portato alla luce altri reati: i carabinieri hanno scoperto una rete di pedofili che operava on line e radicata in Italia e all’estero. Quattro persone sono state arrestate nelle province di Milano, Brescia, Taranto e Bari. Nel cellulare dell’uomo i militari hanno trovato migliaia di file video e foto pedopornografici di diversa provenienza.

Questo secondo filone di inchiesta, che ha portato al sequestro di 215mila file di immagini e video di natura pedopornografica che ritraevano minori di diverse nazionalità, è partito dunque dall’analisi del cellulare dell’uomo, mentre i carabinieri indagavano per violenza sessuale sulla figlia. A presentarsi ai carabinieri era stato un amico dell’uomo, che aveva mostrato ai carabinieri messaggi in cui il 47enne proponeva incontri sessuali con la partecipazione di una bambina di 11 anni, sua figlia.

La piccola, secondo l’accusa, sarebbe stata vittima di abusi dall’età di 3 anni. Dopo la segnalazione i carabinieri si sono subito attivati e ad aprile del 2023 l’uomo è stato arrestato. Tre mesi fa il tribunale di Milano lo aveva condannato a una pena di 12 anni di carcere e a 50mila euro di multa. Sentenza che ora diventa definitiva, dopo che il suo avvocato difensore ha deciso di ricorrere al beneficio della Cartabia rinunciando all’appello.

Durante il processo le indagini sono andate avanti. Tutto il materiale sequestrato è stato visionato dagli investigatori dell’Arma della sezione indagini telematiche, coordinati dal pm di Milano Giovanni Tarzia: i militari specializzati hanno scoperto la presenza di migliaia di file video e foto pedopornografici di diversa provenienza, presenti nei dispositivi informatici sequestrati che erano in uso all'uomo. Materiale che l’uomo avrebbe scambiato con altri pedofili, di volta in volta individuati dai militari di Lodi, e perquisiti. La stessa indagine ha portato alla denuncia di ulteriori tre persone, una delle quali residente in Germania e per il quale è stata interessata la competente autorità giudiziaria tedesca.

Maria Fiore