L’inverno demografico in provincia di Venezia, ecco la situazione comune per comune
L’inverno demografico, la crescita delle famiglie monocomponenti e l’allungamento della vita media, fanno da sfondo a una società sempre più canuta che porta con sé il male più difficile da curare: la solitudine, che colpisce, nel Veneziano, 55.061 anziani che vivono soli (o accuditi da una assistente familiare) su 113.537 over 75, ossia il 48,50% della popolazione. Le vedove sono 38.209. Una fotografia scattata dallo Spi Cgil su dati Istat.
A livello provinciale, le percentuali più alte di anziani soli vivono nei due territori che contemplano le pensioni più povere: Belluno e Rovigo, rispettivamente 51,48% e 50, 81%.
Treviso e Padova, invece, registrano le percentuali meno elevate. Venezia, Verona e Vicenza si attestano sul 48% e rotti. Forte l’allarme dello Spi Cgil: «Gli anziani rischiano l’isolamento soprattutto nel periodo estivo. È necessario investire sui progetti di invecchiamento attivo, perché di solitudine si può anche morire».
«L’inverno sta arrivando»
Nei 44 comuni della Città metropolitana di Venezia, ben undici – Annone Veneto, Caorle, Cavarzere, Ceggia, Fossalta di Piave, Gruaro, Quarto D’altino, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Torre di Mosto e Venezia – hanno una popolazione anziana sola che supera il 50% della popolazione over 75 complessiva.
Per dirla con George Roger Martin, “L’inverno sta arrivando”. Un inverno demografico che porta con sé culle vuote e teste canute, anziani vulnerabili con la pensione contata – la maggior parte donne – per i quali l’estate caldissima del climate change diventa una prova di sopravvivenza tra negozi chiusi, servizi rarefatti, medici in ferie, caldo estenuante e truffe dietro l’angolo.
Gruaro maglia nera
Gruaro, nonostante piccolo in quanto a massa critica, ha il primato di avere la percentuale più alta di anziani rispetto alla popolazione: 205 over 75 soli su 382 totali, pari al 53,66% degli over 75. Secondo posto per Annone Veneto, terza Fossalta di Piave.
Venezia, proporzionatamente al numero di abitanti, ha ben 20.260 anziani che vivono da soli, su 39.945 over, il 50, 72% del numero complessivo.
Un’intera città, rappresentata da una categoria fragile e bisognosa, che questa estate è stata messa in ginocchio dal caldo.
Ragiona Daniele Carotti, sindaco di Annone: «I numeri si spiegano da una parte dando un’occhiata alla conformazione del territorio. Siamo una zona di campagna, abbiamo tante abitazioni isolate e gli anziani rimangono soli perché i figli si sposano e se ne vanno. C’è una fascia anziana che non ha famigliari perché senza figli, ma ci sono anche over 75 soli nelle condizioni psicofisiche per stare a casa senza assistenza. E c’è chi attraverso la rete famigliare o grazie a badanti al seguito, riesce a farcela. Come comune abbiamo un’assistenza domiciliare che segue una ventina di persone. Sono numeri contenuti perché essendo piccoli quando c’è un caso particolare riusciamo ad essere presenti». Chiude: «La mia più grande preoccupazione sono le culle vuote. Ad Annone da inizio anno sono nati solo 10 bambini su una popolazione di 3. 800 abitanti, una denatalità senza precedenti, che impone di ragionare sul futuro».
Il caso Marcon
Il comune di Marcon, nono in provincia in quanto a popolazione con quasi 19mila abitanti, ha la più bassa percentuale di anziani soli e over, che ammontano al 41,02 per cento, ossia 701.
Motivo? «Marcon è il comune più giovane di tutta la provincia di Venezia e offre servizi per le fasce fragili» spiega il sindaco, Matteo Romanello «ma il primo motivo è che siamo attrattivi nei confronti delle nuove famiglie, che vogliono insediarsi in via definitiva. Un dato su tutti: il 98% dei residenti sono in prima casa, dunque Marcon è una cittadina dove si risiede, e io lo interpreto come dato positivo rispetto agli indici di qualità della vita».
Prosegue: «A Marcon gettiamo le basi per una nuova residenzialità. Si insediano coppie giovani e famiglie e noi le supportiamo: siamo attenti alle politiche legate alle fasce giovanili, all’adeguamento degli ambiti scolastici, all’attrattività sportiva e abbiamo il quarto reddito pro capite della provincia».
La situazione comune per comune
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