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Август
2024

Biden si interroga se aiutare le forze di Kiev a mantenere o espandere i terrritori conquistati a Kursk

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 Colta di sorpresa dall’incursione militare ucraina in Russia, l’amministrazione Biden si interroga sulla possibilità di aiutare le forze di Kiev a mantenere, se non addirittura espandere, il territorio conquistato nella regione russa di Kursk.

Il dibattito è acceso e si concentra sull’eventuale modifica del contenuto degli aiuti militari inviati all’Ucraina in modo da includere più veicoli blindati o munizioni che potrebbero aiutare Kiev a «trincerarsi e difendersi» nel territorio conquistato in Russia, spiega un funzionario dell’amministrazione. Il Pentagono ha già chiesto a Kiev di cosa avrebbe bisogno per rendere di successo la sua offensiva, ma al momento nessuna decisione formale è stata presa al riguardo. L’amministrazione sta infatti valutando tutti i rischi che un tale sostegno potrebbe comportare. Fra questi ci sono i dubbi sull’efficacia della strategia offensiva di Zelensky, ma soprattutto il timore di una escalation fra Stati Uniti e Russia.

L’Ucraina infatti dipende dalle armi americane e il loro uso in territorio russo potrebbe scatenare una reazione violenta da parte di Vladimir Putin, ipotesi che Joe Biden è impegnato a evitare fin dall’inizio della guerra pur avendo allentato le restrizioni sul loro utilizzo.

L’amministrazione non ha al momento un’idea precisa degli obiettivi dell’Ucraina in Russia e, mettono in evidenza alcune fonti, non ha fornito a Kiev alcun tipo di intelligence a sostegno dell’operazione a Kursk.

«Potrebbero avere un piano ma non lo condividono con noi», ha spiegato un funzionario del governo Biden. Non è chiaro se la nuova strategia di Kiev stia creando frizioni nei rapporti con gli Stati Uniti, caratterizzati da alti e bassi negli ultimi due anni e mezzo nonostante il sodalizio pubblico. In una telefonata con il presidente Volodymyr Zelensky in occasione della celebrazione del giorno dell’indipendenza, Biden ha annunciato nuovi aiuti a Kiev e assicurato ancora una volta che la Russia non prevarrà.

«Continueremo a essere a fianco all’Ucraina nella sua battaglia per la libertà dall’aggressione russa», ha detto invece su X la vicepresidente Kamala Harris. Dal palco della convention democratica che l’ha consacrata, Harris ha assicurato un sostegno senza esitazione all’Ucraina e alla Nato, in decisa opposizione alla linea di Donald Trump.

L’ex presidente e il suo vice J.D. Vance sono infatti scettici agli aiuti a Kiev («dovremmo spendere per difendere il nostro confine, non quello di altri», è la loro tesi), e ancora di più alla Nato. Trump da mesi poi continua a rivendicare i suoi buoni rapporti con Putin e a promettere che, se eletto, la guerra in Ucraina finirà ancora prima del suo insediamento alla Casa Bianca. Finora però non ha offerto alcun dettaglio su come intende farlo.

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