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Август
2024

Abbandoni e crudeltà: «Per gatti e cani un’estate terribile»

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VOGHERA. «Un’estate così io non l’ho mai vista»: è sgomenta, e pronuncia solo parole cariche di orrore e di frustrazione, Maria Grazia Centelli, da trent’anni direttrice del rifugio Enpa di Voghera. Negli ultimi due mesi si è trovata ad affrontare una serie di mostruosità senza eguali, e al termine del mese di agosto tira le somme snocciolandole una per una con la voce che le trema per la rabbia. L’ultima in ordine di tempo, che abbiamo raccontato ieri, è l’episodio dell’uomo che ha lanciato una gatta dentro il cortile del canile insultando gli operatori del centro e guadagnandosi una denuncia per abbandono. Ma il caso è, come si suol dire, solo la punta dell’iceberg.

«Qualche tempo fa – racconta Centelli – siamo intervenuti in una casa in cui una famiglia aveva chiuso in una stanza i suoi quattro gatti ed era partita per le vacanze lasciandoli al buio, con i loro escrementi e l’acqua putrida. Li abbiamo recuperati in condizioni critiche, provatissimi, e ora che si sono rimessi per due di loro abbiamo già trovato una nuova sistemazione. I proprietari, ovviamente, sono stati denunciati». Con la gattina lanciata oltre la recinzione è salito a 148 il conto dei felini accolti al rifugio dall’inizio dell’anno (oltre ai 65 che vi erano già ospitati), ma il bilancio generale è nerissimo non solo per i numeri, ma anche per la disumanità rilevata dai volontari. Una disumanità che non riguarda solo i gatti, ma anche i cani.

«Una storia allucinante – dice ancora Centelli – è quella di Olimpia, una splendida Labrador nera che era stata lasciata insieme a un altro cane in un giardino privato mentre i suoi proprietari erano in vacanza al Sud. Nessuno si è accorto di loro o ha fatto una segnalazione e solo quando la compagna di Olimpia è morta l’odore ha destato l’allarme nei vicini. Quando è stata recuperata Olimpia era nel giardino, senza acqua, senza cibo, magrissima, sopravvissuta agli stenti nutrendosi dei resti della compagna morta».

Un autentico orrore che fa il paio con quanto successo a William, Kate, Harry e Megan, quattro pincher arrivati al rifugio dopo essere stati sottratti ad una quotidianità di abusi e negligenze dal servizio di medicina veterinaria Ats.

«Ci criticano perché prima di dare in adozione un animale facciamo controlli più che scrupolosi, ma ditemi voi se davanti a questi orrori potremmo mai fare diversamente. Forse, se lo facessero anche gli altri, le situazioni di questo tipo sarebbero molte meno». Serena Simula