Rapina in un ristorante a Bibione: punta un coltello alla gola e ruba 1.500 euro
Rapina violenta in un ristorante. Punta un coltello alla gola alla titolare e si fa consegnare l’incasso di 1.500 euro.
Si cerca un bandito solitario, quasi certamente un italiano che gravita tra Bibione e dintorni. I carabinieri sono al lavoro per individuare il rapinatore solitario che l’altra notte ha agito al “Fusion Restaurant”, un ristorante di cucina giapponese di piazzale Po, molto frequentato a Bibione, non lontano dalle Terme, nella parte centrale della località, quasi a Lido del Sole.
E ora molti temono che il bandito possa colpire nuovamente, nel giro di pochi giorni. La titolare del “Fusion” ha confermato, dopo le indiscrezioni di giovedì sera, di conoscere effettivamente di persona il rapinatore. I carabinieri, pur agendo con cautela, stanno proponendo ai titolari delle attività commerciali la visione di una foto segnaletica, per cercare l’individuo.
Ricerche estese anche sulle strade vicine, come via Monticano o via Lemene. Gli inquirenti hanno già un’idea, battono una strada che potrebbe portare a dei risultati. Il movente della rapina potrebbe riguardare il ristoro di alcuni debiti contratti proprio dal rapinatore. Ma si tratta di ipotesi.
Il fatto è accaduto la notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 in orario di chiusura di fronte, pare, a pochissimi testimoni, tra cui il marito della titolare, e alcuni camerieri che servono ai tavoli ma che in quel momento erano già impegnati nelle pulizie di fine turno.
La titolare ha iniziato a conversare con una persona che conosceva, così almeno ha raccontato lei anche ai carabinieri. Poi, di punto in bianco, costui ha estratto un coltello dalla lama affilata lunga alcuni centimetri, lo ha puntato alla gola di lei che, senza pensarci due volte, ha consegnato l’incasso di tutta la serata. La mattina del 23 agosto nei locali di piazzale Po non si parlava d’altro. Molto gentilmente la titolare, di nazionalità giapponese, ha confermato tutto, aggiungendo dei particolari molto utili anche alle indagini.
«La persona che ha agito frequenta il nostro locale» ha raccontato «perché abbia agito in questo modo non lo so, ma ipotizzo abbia contratto dei debiti, delle spese di famiglia». La donna, ancora turbata per l’episodio ma risoluta nel riavere i soldi, non ha voluto aggiungere altro.
«I carabinieri mi hanno mostrato una foto per capire se conoscevo la persona che mi indicavano» ha riferito il titolare di un’ attività commerciale vicina «Io però non l’ho mai visto in giro e neppure nel mio locale».