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Август
2024

Bando di riqualificazione nazionale, otto Comuni bellunesi in attesa di 5 milioni

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È ufficiale. La Gazzetta ha pubblicato la graduatoria del bando sulla riqualificazione dei Piccoli Comuni: chi ha vinto, chi è stato ammesso ai prossimi finanziamenti, chi è stato escluso. E non mancano le polemiche, da parte dell’Unione dei Comuni e delle Comunità montane, sulle modalità di gestione e soprattutto sui motivi di esclusione.

«Viviamo una situazione quasi paradossale», sottolinea il bellunese Ennio Vigne, presidente veneto dell’Uncem. «Finalmente i Comuni dispongono di risorse, ma non riescono a spenderle perché per farlo devono rispettare una burocrazia davvero esasperante. Ne è un esempio il bando che esclude, non si sa bene per quale motivo, una serie di Comuni. Anche nostri».

La Gazzetta Ufficiale certifica, dunque, che il primo e unico Comune bellunese che riceverà subito i soldi – 700 mila euro – è quello di Alpago, arrivato ottavo, con 88 punti.

I Comuni che saranno ammessi una volta che il Governo deciderà di metterci un po’ di denaro (pare ci vogliano altri 800 milioni) sono otto per un totale di 5 milioni di euro.

Al 305° posto si trova Zoppè di Cadore, che si porterebbe a casa 537 mila euro con 45 punti. Ed ecco, in 529ª posizione, anche San Tomaso Agordino, a 36,8 punti, con 700 mila euro. Non poteva mancare Val di Zoldo, 607°, che con 35 punti si guadagna 700 mila euro. A quota 781 (29,4 punti) arriva Selva di Cadore, altri 700 mila euro. Più avanti troviamo Pedavena (966° con 22,4 punti) con 409 mila euro. Poco distante, in 1041ª posizione, si piazza San Gregorio nelle Alpi, 20 punti, 607 mila euro. Quindi La Valle Agordina (1062° posto), 17,6 punti, 700 mila euro; Livinallongo Col di Lana (1113° con 16 punti) che porterebbe a casa comunque 700 mila euro.

Tra i Comuni bellunesi esclusi il primo è quello di Auronzo, che puntava a incamerare 700 mila euro. Nel suo caso come in quello degli altri enti che seguono, la motivazione è quella della mancata corrispondenza di alcuni parametri con i criteri del bando. Poi ecco Calalzo che immaginava un bottino di 1,4 milioni di euro. Quindi, Chies d’Alpago per una cifra analoga. Lorenzago è il terzo, quindi Seren del Grappa, Sospirolo, Vallada Agordina. Voltago Agordino.

«Troppi progetti (circa il 60%) sono stati respinti», rilevano Vigne e il presidente nazionale dell’Uncem, Marco Bussone, «da una Commissione di cui non conosciamo i nomi. Progetti, si badi, non ammessi per mancanza di documenti, difformità formali dal bando che sarebbero state sanabili con soccorsi istruttori semplici ed efficaci».

Bussone fa poi notare che addirittura le FAQ vengono riportate come motivo di esclusione, dunque queste interpretazioni sono più importanti del bando stesso.

«Veniamo ritenuti come Comuni non adeguati a progettare futuro e territori», conclude l’Uncem. «Contento chi ha vinto, naturalmente. e noi con loro, bravi», commentano Bussone e Vigne, «144 progetti su 2.638 presentati, riferiti a 3.359 Comuni. Ma per avere quel bando ci sono voluti sei anni, dopo il varo dell’articolato nell’ottobre 2017. C’erano 160 milioni per progetti di territorio. Invece si è proceduto con progetti valutati non nel merito, come già per altri per click day e “mille campanili”, sono stati esclusi per motivi meramente burocratici. Ora non basta trovare qualche soldino in più nella prossima legge di bilancio per “allungare la graduatoria dei finanziati”. Dobbiamo cambiare passo per generare comunità vive, vincere i divari. Creare alleanze e patti».