Jannik Sinner, i dettagli della sentenza e la sequenza temporale. Gli esperti: “Sostanza in quantità minima, nessun vantaggio”
L’ITIA – International Tennis Integrity Agency – ha pubblicato per intero le 33 pagine riguardanti la sentenza del caso relativo a Jannik Sinner, che sta ormai invadendo qualsiasi pagina possibile e immaginabile non solo nell’ambito tennistico. Queste aiutano a spiegare in maniera precisa i fatti legati alla positività del numero 1 del mondo a un metabolita del clostebol.
Una positività, come si legge, doppia, e registrata durante il Masters 1000 di Indian Wells. In entrambi i casi le quantità individuate sono state infinitesimali, di meno di un miliardesimo di grammo. Per la precisione, si parla di 86 picogrammi per millilitro in un caso e di 76 picogrammi per millilitro nell’altro.
C’è una precisa sequenza temporale degli eventi. In una data tra il 12 e il 13 maggio Umberto Ferrara, il preparatore atletico di Sinner, ha comprato in una farmacia di Bologna il Trofodermin, che serve per curare ferite ed è uno spray. Si ricorda, chiaramente, che il Trofodermin non richiede una prescrizione medica in Italia, a differenza della maggioranza degli altri Paesi.
Successivamente, il 3 marzo, Giacomo Naldi, il fisioterapista di Sinner, si è ferito su un dito della mano sinistra. Siccome sanguinava, Naldi si è fasciato e s’è tenuto la fasciatura per due giorni, un fatto confermato da tutti. Il 5 marzo, Ferrara gli ha raccomandato il Trofodermin, che è stato da lui usato da quello stesso giorno fino al 13 marzo ed è stata utilizzata solo nel bagno dello stesso Ferrara. In quei giorni, Naldi ha trattato Sinner con massaggi su tutto il corpo senza l’utilizzo di guanti. Viene sottolineato come Jannik soffra di una psoriasi della pelle ai piedi e sulla schiena, il che fa sì che occasionalmente ci siano dei piccoli tagli nelle parti interessate.
Il 9 marzo Naldi ha massaggiato Sinner per un’ora e un quarto e ha anche messo in piedi esercizi di mobilizzazione del piede per un problema alla caviglia del giocatore. Nella mattina del 10 marzo, Naldi ha trattato piedi e caviglia del classe 2001 e non ricorda di essersi lavato le mani nell’intervallo tra applicazione del Trofodermin sul suo dito e trattamento dell’assistito. Sinner, chiamato due volte a testimoniare, ha confermato di non sapere che Ferrara avesse il Trofodermin, che questo contenesse una sostanza proibita e che Naldi lo avesse usato.
La sera del 10 marzo, il primo campione di urina in competizione è stato collezionato, e quello ha rimandato indietro la positività al metabolita M1 con i noti 86 picogrammi per millilitro. La mattina del 18 un altro campione, fuori competizione questa volta, è stato reperito: 76 picogrammi per millilitro. A seguito delle due positività, Sinner è stato sospeso in altrettante occasioni, ma molto brevemente. Particolarmente complicata la seconda sospensione, durata quattro giorni e terminata quando lui era già a Madrid e anche in tabellone, praticamente a ridosso del suo esordio. In breve, ha rischiato di dare forfait dal torneo nel quale si è poi trovato ad avere problemi con l’anca (quelli che gli hanno impedito di giocare a Roma).
A questo punto è importante rimarcare le spiegazioni di tre esperti, Jean-François Naud, Xavier de la Torre e David Cowan. In particolare, Naud ritiene estremamente plausibile la spiegazione di Sinner, citando anche il fatto che in letteratura scientifica di simili casi si è sentito. Poi, de la Torre conferma la plausibilità della contaminazione. Infine, Cowan va ancora più nel dettaglio. Lo spray Trofodermin contiene 5 milligrammi per millilitro. Le quantità delle positività sono quelle sopracitate. E, aggiunge, se anche fosse stata mai intenzionale l’assunzione, l’ammontare era talmente piccolo che non avrebbe dato alcun vantaggio.
Nel finale del documento si citano le notevoli differenze di questo caso con altri del passato anche non del tennis. E sempre nel finale, dove si cita la sentenza (nessuna squalifica, rimozione di punti e montepremi di Indian Wells), si afferma che la decisione può essere appellata (si presume da WADA o NADO Italia) nel termine di 21 giorni al TAS di Losanna.